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LA PROPOSTA

Accorpamento delle Casse con meno di 60mila iscritti

Accorpamento delle Casse con meno di 60mila iscritti
L’iniziativa è della Commissione bicamerale di controllo sulla previdenza pubblica e privata. Testo unico di riassetto normativo.
Accorpamento delle Casse previdenziali sotto i 60.000 iscritti. La proposta - di cui dà notizia l'Adepp- è emersa in Commissione durante le audizioni conoscitive sulla previdenza dei professionisti. La deputata Titti Di Salvo (PD) e l'On  Giuseppe Galati (SC-ALA CLP-MAIE) hanno illustrato il contenuto di una proposta di relazione che "affronta i principali temi di un adeguamento dell'assetto normativo del settore delle Casse private".

L'iniziativa prende spunto spunto dall'indagine conoscitiva - tutt'ora in corso- sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei Fondi pensione e Casse professionali. All'annuncio della proposta era presente Alberto Oliveti, presidente dell'ADEPP.

Secondo le anticipazioni di stampa, l’iniziativa della Commissione  è un testo unico di riordino degli Enti, da sottoporre al Governo. Il testo unico riafferma la natura giuridica privata degli Enti, ne riordina i controlli e apre la strada a interventi di  fusione nell'arco di cinque anni. L'accorpamento seguirebbe dei parametri di «affinità» fra le professioni, includendo anche le categorie «non organizzate in Ordini e collegi». Da ultimo preclude alla «costituzione di nuovi Enti monocategoriali».

Tutti negativi i primi commenti. Per la presidente dell'ente dei biologi, Tiziana Stallone, "la solidità di una Cassa è correlata alla sua capacità di gestione, non va valutata in base al numero dei suoi iscritti".  La norma giustifica l’accorpamento, con una maggiore capacità «rispetto alle complesse scelte d’investimento, ma ognuno di noi conosce le peculiarità della sua platea di professionisti, e le operazioni finanziarie che facciamo sono proprio tarate su di loro».

 «Incomprensibile» per il numero uno dell’Enpacl (consulenti del lavoro) Alessandro Visparelli «fermarsi al criterio della grandezza. Siamo pronti al dialogo, cercheremo di capire quale linea ha seguito la Commissione», mentre secondo il suo omologo dell’Enpapi (infermieri) Mario Schiavon «se siamo Enti privati e sostenibili, perché dovremmo unificarci? La decisione deve poter avvenire su base volontaria».

«Non è l’accorpamento la strada per incrementare l’efficienza delle Casse» a giudizio del vicepresidente dell’Enpap (psicologi) Federico Zanon, «avere associata una categoria professionale permette di fare delle politiche previdenziali mirate su di essa». Ad esprimere «forte contrarietà» all’iniziativa è stato, infine, il vertice dell’Epap (geologi, chimici, attuari e dottori agronomi e forestali) Stefano Poeta: «Più gestioni separate all’interno dello stesso Ente è un fattore che genera certamente un aggravio di costi. La solidità economico-finanziaria non è garantita dalle grandi dimensioni di una Cassa», ha scandito. (fonte)