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Pagamenti della PA, i 500 enti più virtuosi e puntuali

Pagamenti della PA, i 500 enti più virtuosi e puntuali
Le pubbliche amministrazioni italiane accorciano i tempi di pagamento verso i fornitori, ma non sono ancora in linea con i tempi dettati da Bruxelles. Infatti, i termini di pagamento massimi previsti dalla Direttiva europea  nella media "non sono ancora rispettati ma di certo il ritardo è stato decisamente ridimensionato".  A dirlo è una nota del Ministero delle Finanze, che ha analizzato gli effetti della fatturazione elettronica, divenuta obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015.

Enti più e meno virtuosi- Nel corso del 2016 "si sono sensibilmente ridotti i tempi medi di pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni" e tuttavia non sono ancora pienamente rispettati i tempi di pagamento previsti dalla Direttiva Europea: di 30 giorni (o 60 giorni per gli enti del servizio sanitario nazionale). Il tempo medio sconta, da un lato, i comportamenti virtuosi di enti pubblici che effettuano i pagamenti senza alcun ritardo e in alcuni casi anche in anticipo e, dall’altro lato, i ritardi ancora presenti per enti meno virtuosi.

Un file excel pubblicato dal Mef elenca i 500 enti più virtuosi del 2016, cifre e tempistiche comprese, fra cui figurano aziende sanitarie, IZS, università, ministeri e comuni.

Tempo medio a 58 giorni- Secondo i dati rilevati dalla Piattaforma dei crediti commerciali (PCC), realizzata e gestita dalla Ragioneria Generale dello Stato, nel 2016 le fatture ricevute dalle pubbliche amministrazioni sono state 27,3 milioni per un importo complessivo pari a 157,6 miliardi, di cui 150,4 effettivamente liquidabili. Di quelle fatture ne sono state pagate 17,3 milioni, per un totale di 111,2 miliardi, il 74% della cifra considerata liquidabile. Il dato effettivo, con ogni probabilità, è anche superiore in quanto non tutte le PA registrate sulla Piattaforma comunicano tempestivamente al sistema gli avvenuti pagamenti. Il tempo medio per il pagamento di queste fatture è stato di 58 giorni, mentre i tempi medi di ritardo si sono attestati intorno a 16 giorni, in diminuzione del 30% rispetto al tempo medio di pagamento registrato per alle fatture ricevute nel 2015.

Bruxelles controlla- Il rispetto di questi termini è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo.“Chiedendo agli stati membri di rispettare le regole sul ritardo dei pagamenti, proteggiamo le imprese e aiutiamo la competitività dell’Ue”, ha dichiarato la commissaria al mercato interno Elzbieta Bienkowska. “I pagamenti in ritardo sono un pesante onere per le aziende europee, specialmente per quelle piccole. Poter contare su pagamenti puntuali permette alle imprese di fare il proprio lavoro e di rispettare i propri impegni nei confronti dei clienti e dei dipendenti“.

L'Italia che ha subito una procedura di infrazione è fra i Paesi UE che con i suoi 144 giorni, ha la Pubblica Amministrazione fra le più ritardatarie dell'Unione nel regolare i pagamenti verso i creditori.
La direttiva Europea 2011/7/UE sui ritardi di pagamento approvata dal Parlamento Europeo il 20 ottobre 2010 è stata recepita in Italia dal Consiglio dei Ministri con decreto legislativo n. 192 del 9/11/2012.

Normativa sul pagamento dei debiti della PA ai creditori