• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30955

IMPORT CUCCIOLI, ANMVI REPLICA A FEDERFAUNA

IMPORT CUCCIOLI, ANMVI REPLICA A FEDERFAUNA
L'ANMVI ha risposto a Federfauna che in questi giorni ha diffuso informazioni offensive e inesatte sulla professione veterinaria: non ci sono le condizioni per un dialogo sul problema degli scambi intracomunitari di cuccioli. Gli organi di stampa verifichino le informazioni diffuse da Federfauna. Sulla lotta al traffico illegale di cuccioli i medici veterinari italiani sono in prima fila. Le priorità sono: ristabilire legalità alla filiera e garantire ai cuccioli condizioni sanitarie e di benessere. A questo lavorano i veterinari e questa è la scala di valori da seguire quando si chiede il coinvolgimento dei medici veterinari nel discutere di scambi intracomunitari di cuccioli.

"Lo tenga presente Federfauna - scrive l'ANMVI in un comunicato stampa- che invece insiste con iniziative di segno diverso, che non trovano concorde la Categoria Veterinaria e che rasentano la diffamazione a mezzo stampa di una intera professione e dei suoi massimi esponenti istituzionali. L'ANMVI non ravvisa le condizioni per alcun confronto".

La Federazione di associazioni di allevatori, commercianti e detentori di animali si era rivolta al Sottosegretario alla Salute Francesca Martini e per conoscenza all'ANMVI e alla LAV con una lettera di proposta, resa nota da @nmvi Oggi.

A questo primo contatto con ANMVI, è seguita una comunicazione inviata alla stampa in cui Federfauna chiede "più collaborazione" ai medici veterinari e dichiara di aver presentato denuncia querela nei confronti della Presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari di Milano, per i contenuti del comunicato diffuso il 3 ottobre scorso.

Inoltre, Federfauna, citando erroneamente il Codice Deontologico del Medico Veterinario, ignorandone la revisione del 2007, critica l'operato dei medici veterinari liberi professionisti.

A detta di Federfauna " i liberi professionisti, nel vedersi presentato in ambulatorio un cucciolo corredato da passaporto internazionale, affermano, a volte ancora prima di aver visitato l'animale che il soggetto in questione è sicuramente problematico perché provenendo dall'estero, sicuramente non ha l'età riportata sui documenti, sicuramente le vaccinazioni non sono state eseguite e così via..."

I veterinari assumerebbero così "atteggiamenti atti a creare una psicosi tra il grande pubblico dei consumatori spingendolo a temere l'acquisto di un animale presso un negozio o presso un allevamento professionale". Non solo, i veterinari "istigano qualche furbo a comportamenti illegali che gli consentano di vendere animali senza nessun requisito, ma spacciabili per "nazionali nati in casa" (...) e sono proprio questi atteggiamenti che, per ritorsione, fanno sì che molti allevatori o commercianti parlino male o comunque abbiano poca fiducia dei veterinari".

Nel comunicato stampa odierno, l'ANMVI invita Federfauna "a ricondurre i toni dei suoi interventi entro le regole del confronto civile, a documentarsi e ad astenersi dal parlare di e per la Categoria Veterinaria".

Agli organi di stampa, destinatari delle comunicazioni di Federfauna, l'ANMVI raccomanda di "fare riferimento esclusivamente alle organizzazioni veterinarie per quanto concerne il ruolo, i compiti, la deontologia e la legislazione veterinaria, alla luce delle gravi e offensive inesattezze riportate da Federfauna". L'ufficio legale dell'ANMVI segue il caso.