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AVIARIA, PATTA: NO A SCRITERIATI ALLARMI STAMPA

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''Adombrare la pandemia non e' un puro e legittimo esercizio probabilistico ma un atto da irresponsabili , soprattutto dopo la crisi immotivata del consumo di carne di pollo seguita ai noti e scriteriati infondati allarmi di stampa del 2005''. Lo afferma in una nota Gian Paolo Patta, Sottosegretario alla Salute, dopo l'individuazione di un focolaio del virus in Gran Bretagna in un allevamento di tacchini. ''Nessun allevamento italiano - afferma - e' mai stato colpito dal virus H5N1, nonostante questo sia presente nel mondo dal 2003. Gli uomini che sono stati contagiati dal virus vivevano in promiscuita' con gli animali e la malattia non si trasmette attraverso le carni cotte. La cottura uccide il virus. Non c e' mai stata una diffusione tra gli uomini neanche nelle zone ad altissima diffusione del virus, come il Vietnam o l’ Indonesia''. In Italia, ha ricordato il sottosegretario, i controlli sistematici condotti nelle aree umide del Veneto dell'Emilia e della Toscana, che sono punto di sosta per volatili selvatici, hanno potuto dare risultati del tutto incoraggianti: ''da agosto ad oggi sono stati effettuati mille test al mese e non c'e' stata alcuna positivita' al virus H5N1''. Domani a Bruxelles si riunira' il comitato veterinario per valutare la situazione in Europa mentre nel pomeriggio si riunisce al ministero della salute il comitato di crisi permanente, formato da tecnici del ministero, delle Regioni e degli istituti specializzati, per discutere i dati emersi nel summit dell'Ue. Intanto da Coldiretti arrivano i dati della ripresa di fiducia degli italiani nel consumo di carni di pollo. Le famiglie mangiano più carni avicole, con un aumento di oltre il 6% nel secondo semestre del 2006, grazie anche alle assicurazioni sull'assenza di rischi della produzione made in Italy. Coldiretti sottolinea l'efficacia delle misure di sicurezza adottate contro la crisi di mercato dovuta gli effetti psicologici dell'influenza aviaria. Il consumo domestico raggiunge secondo le rilevazioni Ismea AcNielsen 300mila tonnellate all'anno con ogni famiglia italiana che acquista complessivamente 54 chili di carne all'anno (bovina, maiale, pollo) con al primo posto nei consumi la carne bovina con 22 chili, al secondo quella di pollo con un valore medio di 18 kg e all'ultimo quella di maiale. A favorire la ripresa degli consumi del pollo è stata soprattutto l'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle carne avicole acquistate, fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha permesso ai consumatori di scegliere consapevolmente produzioni made in Italy. (ANSA).