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MILANO CHIEDE LE DIMISSIONI DI D'ADDARIO

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A circa quattro mesi dal suo invio formale, la richiesta di dimissioni avanzata dall'Ordine dei veterinari Milano nei confronti del Presidente della FNOVI, è stata resa pubblica e da qualche giorno gli iscritti all’Ordine di Milano possono consultarla on line. La decisione di procedere alla pubblicazione del documento -insieme a una precedente nota dell'Ordine di Milano sugli esiti del Consiglio Nazionale FNOVI dell' 8 maggio- viene così spiegata dalla Presidente Carla Bernasconi: "abbiamo aspettato finora a pubblicarle nella speranza di ricevere almeno un doveroso cenno di risposta da parte del dr. D’Addario, cenno che però è mancato a tutt’oggi". Al Presidente della FNOVI si chiedeva di lasciare il suo incarico, ai vertici della Federazione, in seguito alle modalità di svolgimento del Consiglio Nazionale di maggio, durante il quale, riferisce la Presidente Bernasconi- " la Relazione del presidente che scatena una accesa e prolungata discussione". L’Ordine di Milano si astiene nella votazione di approvazione dei bilanci "vista l’impossibilità di proseguire data la mancanza dei necessari documenti" e quindi "l’Assemblea vota di rinviare il Consiglio Nazionale ad altra data. L’analisi di quanto accaduto porta il Consiglio provinciale di Milano a chiedere con una lettera le dimissioni del Presidente D’Addario". In seguito, il Consiglio Nazionale verrà nuovamente convocato il 25 giugno successivo, ma- spiega Carla Bernasconi- " non si arriva ad analizzare tutti i punti all’ordine del giorno: la discussione e l’approvazione del "Nuovo regolamento della pubblicità sanitaria" viene ulteriormente rinviata e verrà svolta a mezzo epistolare". Le osservazioni conclusive della Presidente dell'Ordine di Milano sulle vicende riepilogate sono queste: "Dei vari accadimenti delle due assemblee la stampa di settore se ne è occupata solo in parte e, al fine di una corretta informazione, ci sembra doveroso rendere noto agli iscritti la grande difficoltà incontrata dal Consiglio nell’ottenere una costruttiva reazione da parte degli organi centrali e nel coinvolgere in iniziative propositive gli altri Ordini, escludendo qualche rara eccezione".