• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31035
LINEE GUIDA 2017

Lotta alla varroasi, DGSAF: efficace se coordinata

Lotta alla varroasi, DGSAF: efficace se coordinata
Ogni regione dovrà basarsi sulle proprie realtà produttive ed ecoambientali, ma seguendo gli indirizzi del Ministero della Salute.

Approntate le linee guida 2017 per i trattamenti anti-varroa. Le ha diffuse il Ministero della Salute ai Servizi Veterinari e agli IZS, evidenziando che una lotta efficace a questo parassita non può che passare per un forte coordinamento di tutti gli attori coinvolti nel settore: apicoltori, tecnici e veterinari aziendali, personale delle loro organizzazioni professionali, degli enti di ricerca in campo apistico, del Sistema sanitario nazionale e delle Regioni.

Le Linee guida sono state redatte dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell'IZSVE che le pubblica sul proprio sito. Tutti i piani - evidenzia il Centro- devono raggiungere almeno i seguenti obbiettivi:
-l’esecuzione negli apiari di almeno due trattamenti antivarroa all’anno da effettuarsi il primo nel periodo primaverile estivo e il secondo nel periodo invernale;
-l’adozione di un criterio per quanto possibile di contemporaneità, in relazione alle tempistiche e ai territori sottoposti a trattamento, al fine di ridurre al minimo i fenomeni di reinfestazione
-l’attuazione dei piani dovrà essere accompagnata dalla pianificazione ed esecuzione di controlli finalizzati a verificare la rispondenza di quanto programmato

La nota ministeriale che accompagna le Linee Guida  ("Indicazioni circa le modalità di organizzazione di un piano controllo della Varroa sul territorio nazionale") è stata firmata il 9 giugno scorso dal Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, Silvio Borrello, ed evidenzia come l'apicoltura sia una attività zootecnica "in crescita", ma con "svariati problemi sanitari". Si rende quindi necessario "un approccio più coordinato e una maggiore attività di controllo".
Tra i vari problemi sanitari la varroatosi "rappresenta il problema principale anche a causa di una serie di fattori che favoriscono la persistente infestazione degli apiari.
Occorre quindi - sottolinea il Direttore Generale- che le attività messe in atto dai singoli apicoltori, come la necessità di effettuare trattamenti profilattici adeguati , non siano tra loro slegate e scoordinate".

Le Associazioni degli apicoltori -tramite le proprie professionalità veterinarie - "possono fornire indicazioni circa le tempistiche e le tecniche apistiche più adatte nonché evidenziare eventuali problematiche connesse all’uso di medicinali veterinari". I piani di controllo delle Regioni "dovranno essere diffusi capillarmente a tutti gli apicoltori proprio per affrontare le ben note criticità connesse alla mancata esecuzione dei trattamenti o l’assenza di contemporaneità degli stessi". Tale attività di informazione dovrà essere svolta "anche dalle ASL".

I controlli, basati sul rischio potranno essere sia di tipo clinico, finalizzati a verificare il livello di infestazione oppure di tipo documentale (" ribadendo l’obbligo di tenuta delle registrazioni dei medicinali veterinari nella produzione primaria"). I controlli dovranno prevedere anche la gestione delle non conformità, tanto di tipo
clinico/ispettivo, che documentale.

La Direzione ministeriale conclude invitando le Regioni a trasmettere il loro piani,  per aggiornare in futuro le linee guida sul controllo del parassita.

Linee guida per il controllo dell’infestazione da Varroa destructor– 2017

pdfNOTA_DELLA_DGSAF_A_REGIONI_E_IZS.pdf23.37 KB