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FARMACOSORVEGLIANZA 2014

Farmaci veterinari: prescrizioni, controlli e sanzioni

Farmaci veterinari: prescrizioni, controlli e sanzioni
Sono 7.102 le strutture veterinarie censite dal Minsal (+4,3%), mentre i veterinari autorizzati alle scorte sono 3.993 (+17,9%). I dati sono nella relazione annuale sulle attività di farmacosorveglianza, svolte dai Servizi Veterinari e dal NAS. Negli allevamenti bovini e nelle farmacie le percentuali più alte di irregolarità.

La Relazione al Piano Nazionale Integrato 2014 - basata sui flussi informativi delle Regioni- conferma il trend evidenziato negli ultimi anni:  su un totale di 64.511 ispezioni effettuate, l'attività sanzionatoria è pressoché stabile, con un lieve rialzo dello 0,42%, rispetto al 2012 (220 sanzioni amministrative su 57.027 ispezioni, pari allo 0,39%). In lieve aumento il numero di sequestri amministrativi e giudiziari (0,04% nel 2014 rispetto allo 0,03% del 2012).  Sostanzialmente invariato numero delle denunce all’Autorità Giudiziaria (0,05%).
In termini complessivi, sul totale delle strutture censite (500.013) sono state eseguite 64.511 ispezioni, con una percentuale di attività pari al 12,9%, in crescita rispetto a quella del 2012 (11,3% con 506.284 strutture censite e 57.027 ispezioni eseguite). Tale percentuale sale al 36,8%, se calcolata sul numero minimo di ispezioni da effettuare, pari a 175.335.
In linea generale, sembra confermato il trend in riduzione del numero di strutture censite (500.013). Infatti, si registra una flessione dell’1,24% rispetto al dato del 2012 (506.284).

Sul versante delle attività del NAS, le verifiche complesivamente condotte hanno portato all’irrogazione sia di sanzioni amministrative (n. 1.894) che penali (n. 971), oltre a n. 1.111 denunce all’Autorità Amministrativa, n. 464 denunce all’Autorità Giudiziaria e n. 3 arresti. Le 1.894 sanzioni amministrative comminate sono pari ad un valore complessivo di € 2.309.620. Nel corso del 2014, i NAS hanno svolto un totale complessivo di 4.886 controlli, così suddivisi:
- 4.450 lungo l’intera catena alimentare (dall’allevamento, al macello fino alla distribuzione);
- 36 nel corso di indagini sull’uso illegale di anabolizzanti ed altre sostanze farmacologicamente attive negli allevamenti di animali da reddito;
- 175 nel corso di attività di contrasto al traffico ed alla distribuzione illegale dei medicinali e loro contraffazione;
- 277 presso strutture che curano e/o detengono animali di affezione.

Strutture censite- Nella Relazione- riferita al 2014- risultano censiti dal Ministero della Salute 7.102 strutture veterinarie. Un numero che il ministero indica in rialzo, con un aumento del 4,3% rispetto al 2012 (6.808).
Risultano invece 3.993 i medici veterinari  liberi professionisti autorizzati alla tenuta delle scorte per attività zooiatrica (ai sensi dell'art. 85 del d. lgs. 193/2006). Anche questo dato è aumentato, si legge nella relazione, con un rialzo del 17,9% rispetto a quello del 2012 (3.387). (v. Tabella)

Ispezioni e verifiche in allevamento- Per gli impianti di allevamento e custodia autorizzati alla detenzione di scorte, si rileva una bassa prevalenza dei controlli, con il raggiungimento del livello minimo (un’ispezione/annua) soltanto per gli allevamenti cunicoli ed ovi-caprini. Si constata un’insufficiente attività soprattutto per le filiere zootecniche ad alta intensità produttiva (quali bovini, suini, avicoli). I settori produttivi più coinvolti sono: equidi, ittici ed avicoli; per gli impianti di allevamento e custodia privi dell’autorizzazione alla detenzione di scorte, soltanto per gli allevamenti avicoli è stato conseguito il numero minimo di controlli/annui, pari al 33%. Per tutti gli altri settori produttivi, la percentuale di controlli rimane al di sotto del 33%. Il Ministero della Salute osserva che le attività di sorveglianza sul medicinale veterinario effettuate in allevamento devono essere inquadrate in un contesto più ampio di controllo della filiera, integrato e multidisciplinare, che include anche: programmi nazionali/regionali (PNR e PNAA); programmi ad hoc (es. filiera di produzione del latte bovino, latte crudo, ecc.); programma di controllo sulle macellazioni speciali d’urgenza, sul benessere, ecc.

Farmacie e parafarmacie -  L'attività di ispezione e verifica non è risultata conforme al livello minimo di controlli/annui, pari al 33%, con una percentuale di attuazione, rispettivamente, del 26,8% e 21,9%. Per entrambe le tipologie, però, il Ministero  evidenzia un incremento delle attività rispetto al 2012, che per le parafarmacie si attesa al 42%. La Relazione ricorda che il decreto-legge 24/01/2012, ha reso le parafarmacie giuridicamente equivalenti alle farmacie, limitatamente agli aspetti relativi alla distribuzione e dispensazione dei medicinali veterinari, ancorché dietro presentazione di ricetta medica, qualora prevista come obbligatoria. Pertanto, soggiacciono agli stessi controlli di cui al decreto legislativo del 6 aprile 2006, n. 193 ed alle Linea guida per la predisposizione, effettuazione e gestione dei controlli sulla distribuzione e l’impiego dei medicinali veterinari.

Non conforme al livello di copertura richiesto dalle disposizioni vigenti, nemmeno l'attività di verifica presso ditte produttrici di medicinali, attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso di medicinali veterinari (art. 90 del d.lgs. 193/2006) e fabbricanti di premiscele.

Irregolarità- La maggior parte delle irregolarità esitate in violazioni amministrative e penali sono state riscontrate presso gli allevamenti bovini (44,4%). A seguire, le farmacie con il 20,5% e gli allevamenti suinicoli (10,3%). Irregolarità nella gestione dei medicinali veterinari hanno interessato anche le strutture che curano animali e medici veterinari autorizzati alla detenzione di scorte di medicinali veterinari (4,3%).

Violazioni rilevate
-violazioni relative alla tenuta delle scorte di medicinali, compresa la mancata autorizzazione alla loro detenzione;
-impiego di mangimi medicati senza la relativa prescrizione veterinaria;
-assenza dei registri previsti dagli artt. 79 e 80 del d. lgs. del 6 aprile 2006, n. 193 e art. 15 del d. lgs. del 16 marzo 2006 nonché mancata trascrizione dei trattamenti eseguiti;
-mancato rispetto dei tempi di sospensione;
-presenza ed utilizzo di medicinali veterinari scaduti o di medicinali ad uso umano nelle attività di ambulatorio.

Le prescrizioni- In termini complessivi, si nota un incremento del numero delle prescrizioni, pari all’1,50% rispetto al 2012 (533.503). Nel settore degli animali da reddito, il numero delle ricette veterinarie risulta in flessione rispetto al 2012 (-3%), così come anche le prescrizione per gli alimenti medicati (-12,6%) e quelle riguardanti le scorte in allevamenti da reddito (-15%). Tuttavia, risultano in aumento del 7% le prescrizioni di scorta dei medici veterinari LL.PP. Una tabella dettaglia le prescrizioni, sia per animali da reddito che da affezione, distinte per le seguenti finalità di rilascio: trattamenti terapeutici e/o zootecnici; uso in deroga ai sensi dell’art, 11 del d. lgs. 6 aprile 2006, n. 193; mangimi medicati; scorte.

Il settore con il più elevato numero di prescrizioni risulta essere quello cunicolo, con una media di 7,6 prescrizioni/ allevamento/ anno, con punte che raggiungono anche il 45,8. A seguire, il settore avicolo, con 5 prescrizioni/allevamento/anno. Un siffatto quadro, pressoché invariato rispetto a quello degli anni precedenti, ha stimolato la predisposizione di piani volontari (2012 settore cunicolo - 2015 settore avicolo) da parte delle Associazioni di produttori, sotto la supervisione del Ministero, finalizzati alla riduzione dell’impiego degli antibiotici attraverso un approccio integrato, che prevede anche interventi strutturali e gestionali negli allevamenti. Inoltre, per alcune classi di antimicrobici, quali le cefalosporine di III e IV generazione, è stato previsto uno specifico divieto di impiego nel settore avicolo (broiler, galline, ecc.).

Rispetto ai dati del 2012, in linea generale, si apprezza un decremento per le seguenti prescrizioni veterinarie
-per trattamenti in deroga (terapeutici e zootecnici di cui agli artt. 4 e 5 del d. lgs. del 16 marzo 2006) - 71%;
- per l’uso in deroga di medicinali veterinari in animali destinati alla produzione di alimenti - 35,3%;
- per l’uso in deroga di alimenti medicamentosi (confronto con dati 2013) - 33,6%.

Il Ministero della Salute spiega la diminuzione del numero delle suddette prescrizioni con una maggiore consapevolezza acquisita dell’uso prudente e responsabile dei medicinali veterinari nel comparto zootecnico ed alle disposizioni impartite dal Ministero riguardanti le modalità di fabbricazione/utilizzo delle premiscele per alimenti medicamentosi, introducendo nei foglietti illustrativi specifiche avvertenze circa la “non miscibilità tra premiscele in assenza di adeguati studi di compatibilità farmaceutica”.


Tabella- Ispezioni e controlli per tipologia/categoria di operatore

Tabella- Irregolarità e le azioni intraprese riferite alla singola categoria di struttura/operatore.

Tabella- Prescrizioni, sia per animali da reddito che da affezione, distinte per finalità di rilascio

Tabella- Prescrizioni per settore produttivo

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