• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30945
REDDITOMETRO

Per le Finanze, il cavallo vale dai 5 ai 10 euro al giorno

Per le Finanze, il cavallo vale dai 5 ai 10 euro al giorno
Svalutata la capacità induttiva del cavallo ai fini del redditometro. Il Fisco rivede al ribasso le spese di mantenimento. Sparita la classificazione da "corsa" o da "equitazione". Il Fisco non spiega se e quanto possano aver influito la crisi dell'ippica e le sconfitte nei tribunali tributari. Ma se fino al 2008 il cavallo era sinonimo di ricchezza assoluta oggi non è più così.

Il decreto 24 dicembre 2012 (GU n.3 del 4-1-2013) del Ministero delle Finanze ha stabilito il contenuto induttivo degli elementi indicativi di capacita' contributiva. Sono questi gli elementi sulla base dei quali puo' essere fondata la determinazione sintetica del reddito.

In base alla tabella ministeriale il contenuto induttivo di un cavallo è pari a 5 euro se mantenuto in proprio dal contribuente, per salire a 10 euro al giorno nel caso di mantenimento a pensione dell'animale.

Contenuto induttivo dei cavalli- Preso atto delle valutazioni effettuate dal decreto ministerial, possedere un cavallo in proprio per un intero anno peserà in termini di reddito, sinteticamente accertabile, esattamente 1.1825 euro. Se invece il cavallo è mantenuto a pensione presso maneggi, circoli ippici e strutture simili, allora la contribuzione al reddito sintetico salirà fino a 3.650 euro.

Secondo l'analisi di Italia Oggi, "siamo ben lontani dalle cifre riportate nell'ultimo aggiornamento biennale del decreto sul vecchio redditometro dove si partiva da un minimo di 4.583,04 euro all'anno per un cavallo da equitazione mantenuto in proprio, fino alle 13.479, 12 euro l'anno di un cavallo da corsa a pensione. Valori che dovevano poi scontare l'effetto dei coefficienti moltiplicatori e della ponderazione sulla base del numero di elementi indicativi posseduti dal contribuente. Insomma se fino al 2008 possedere un cavallo per il fisco possedere un cavallo era sinonimo di ricchezza assoluta oggi, complice probabilmente anche la crisi economica che attanaglia pesantemente l'ippica la situazione sembra notevolmente cambiata.

Il nuovo redditometro conosce inoltre soltanto il "cavallo" come unico elemento di capacità contributiva avendo scelto di abbandonare la distinzione fra cavalli da corsa e da equitazione che caratterizzava gli accertamenti da redditometro fino al periodo di imposta 2008, una distinzione contestata da proprietari, veterinarie e categorie di settore.

Richiesta di revisione - Tutti coloro che hanno ancora vecchi accertamenti aperti basati sul possesso di cavalli potranno avanzare specifica richiesta di revisione. Se l'Agenzia delle Entrate resterà sorda a tali richieste nulla vieterà invece al giudice tributario di mostrarsi più sensibile ritenendo i nuovi e più bassi valori applicabili retroattivamente anche per i periodi d'imposta 2008 e precedenti. (fonte: Italia Oggi)

pdfCONTENUTO_INDUTTIVO_DEL_CAVALLO_E_DELLE_SPESE_VETERINARIE.pdf1.57 MB