Il decreto nazionale con le sanzioni è fermo in Parlamento. Ma il Garante precisa: nessuna pronuncia su differimento applicazione sanzioni.
"Con riferimento a notizie circolanti in Internet è necessario precisare che non è vero che il Garante per la protezione dei dati si sia pronunciato sul differimento dello svolgimento delle funzioni ispettive e sanzionatorie né il provvedimento richiamato nei siti attiene a tale materia".
La precisazione è dell'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali che ha pubblicamente smentito l'ipotesi che - in assenza di una disciplina nazionale di adeguamento e sanzionatoria- possa venire meno l'entrata in vigore a tutti gli effetti del nuovo GDPR, Il General Data Protection Regulation (Regolamento Europeo 2016/679, cd GDPR)
"Nessun provvedimento del Garante, peraltro, potrebbe incidere sulla data di entrata in vigore del Regolamento europeo fissata al 25 maggio 2018"- conclude la nota.
Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali - Pagina informativa
Foto: Antonello Soro, Presidente Autorità Garante Privacy
REGOLAMENTO GDPR
Nuova privacy, il Garante smentisce differimento sanzioni
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