La Dichiarazione fa seguito delle iniziative assunte dalle società scientifiche Scivac, Sivae, Sivar e Sive di non richiedere più l'accredito Ecm per i loro congressi nazionali, che lamentano la sproporzione fra i crediti riconosciuti rispetto alla valenza formativa di congressi nazionali ed internazionali, ai costi di gestione e alle difficoltà organizzative poste dalle nuove regole sul conflitto di interessi e sulla presenza degli sponsor.
"Continuiamo a subire il pregiudizio di fondo che ha mosso gli ideatori del sistema Ecm dieci anni fa- dichiara Fulvio Stanga, Direttore scientifico di Scivac, Sivae, Sivar e Sive- vale a dire che i congressi siano occasioni ludico-turistiche e non di vera formazione. Se si vuol sostenere che questo accada in medicina umana, non vale di certo per i medici veterinari che anche i resoconti della Commissione Ecm riferiscono come i più assidui e attenti frequentatori di eventi d'aggiornamento".
"Riteniamo - aggiunge Stanga- che il sistema Ecm sia fermo ad un'idea paludata dell'esperienza formativa, un'idea che da molti anni non fa più parte della nostra offerta formativa e che è superata dall'evoluzione delle tecniche didattiche e di apprendimento".
"L'assunto - prosegue Stanga- che la formazione one-to-one sia una migliore garanzia di effettivo apprendimento non fa parte di una concezione più moderna e dinamica dell'aggiornamento permanente, che oggi non è più basato sulla somministrazione passiva di conoscenze, ma è basato piuttosto sullo scambio dei saperi, sulla messa a confronto delle esperienze professionali e sull'apertura a scenari avanzati e internazionali dell'evoluzione scientifica".
"Tutto questo - conclude Stanga - è possibile solo in grandi eventi con apporto di relatori di caratura anche internazionale, eventi che da molto tempo- nella nostra formula congressuale- sono fatti di workshop e momenti pratici di ineguagliabile valore formativo e riconosciuti a livello europeo e mondiale".
Se il sistema Ecm non riconosce tutto questo, le Società scientifiche faranno a meno dei crediti ai congressi. Del resto, non sono obbligatori.