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ECM, DICHIARAZIONE FNOVI: NON C’E’ OBBLIGO PER I PRIVATI

ECM, DICHIARAZIONE FNOVI: NON C’E’ OBBLIGO PER I PRIVATI
A seguito delle iniziative assunte dalle società scientifiche Scivac, Sivae, Sivar e Sive di non richiedere l'accredito Ecm per i loro congressi nazionali, la Fnovi interviene sull'obbligo Ecm per i liberi professionisti con una "Dichiarazione" votata all'unanimità dal Consiglio Nazionale di Firenze. Fulvio Stanga: sistema Ecm fermo a un'idea paludata della formazione permanente. Con una Dichiarazione formalmente adottata dal Consiglio Nazionale di Firenze, la Fnovi interviene sul dovere di aggiornamento permanente del medico veterinario e sull'obbligo Ecm, rafforzando il principio deontologico che sottende al primo (specie in caso di malpractice), ma ribadendo l'inefficacia del secondo in mancanza di una normativa più aderente alle esigenze dei liberi professionisti (obbligo Ecm non efficace senza le previste agevolazioni fiscali a favore dei privati).

La Dichiarazione fa seguito delle iniziative assunte dalle società scientifiche Scivac, Sivae, Sivar e Sive di non richiedere più  l'accredito Ecm per i loro congressi nazionali, che lamentano la sproporzione fra i crediti riconosciuti rispetto alla valenza formativa di congressi nazionali ed internazionali, ai costi di gestione e alle difficoltà organizzative poste dalle nuove regole sul conflitto di interessi e sulla presenza degli sponsor.

"Continuiamo a subire il pregiudizio di fondo che ha mosso gli ideatori del sistema Ecm dieci anni fa- dichiara Fulvio Stanga, Direttore scientifico di Scivac, Sivae, Sivar e Sive-  vale a dire che i congressi siano occasioni ludico-turistiche e non di vera formazione. Se si vuol sostenere che questo accada in medicina umana, non vale di certo per i medici veterinari che anche i resoconti della Commissione Ecm riferiscono come i più assidui e attenti frequentatori di eventi d'aggiornamento".

"Riteniamo - aggiunge Stanga- che il sistema Ecm sia fermo ad un'idea paludata dell'esperienza formativa, un'idea che da molti anni non fa più parte della nostra offerta formativa e che è superata dall'evoluzione delle tecniche didattiche e di apprendimento".

"L'assunto - prosegue Stanga- che la formazione one-to-one sia una migliore garanzia di effettivo apprendimento non fa parte di una concezione più moderna e dinamica dell'aggiornamento permanente, che oggi non è più basato sulla somministrazione passiva di conoscenze, ma è basato piuttosto sullo scambio dei saperi, sulla messa a confronto delle esperienze professionali e sull'apertura a scenari avanzati e internazionali dell'evoluzione scientifica".

"Tutto questo - conclude Stanga - è possibile solo in grandi eventi con apporto di relatori di caratura anche internazionale, eventi che da molto tempo- nella nostra formula congressuale- sono fatti di workshop e momenti pratici di ineguagliabile valore formativo e riconosciuti a livello europeo e mondiale".

Se il sistema Ecm non riconosce tutto questo, le Società scientifiche faranno a meno dei crediti ai congressi. Del resto, non sono obbligatori.