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ACCESSO E SPECIALIZZAZIONI

Veterinario da 14 anni spiega perchè tenta il test a Medicina

Veterinario da 14 anni spiega perchè tenta il test a Medicina
I laureati non mancano, mancano gli specialisti. Il dibattito si sposta dal numero chiuso ai criteri di accesso e alle specializzazioni post laurea.


"Sono passati 14 anni dalla laurea, ma nella vita mai dire mai". Intervistato da Repubblica, un Medico Veterinario che già esercita la professione in provincia di Bari si dice pronto a rimettersi a studiare "per mettere a confronto le due medicine"- dichiara.  E comunque sì, "mi piacerebbe fare il chirurgo" aggiunge.
La sua testimonianza è stata raccolta all'uscita del test d'ingresso: quest'anno si sono presentati 67mila candidati per 10mila posti a Medicina. Le testimonianze degli aspiranti medici sono state rilanciate mentre infuria il dibattito sul numero programmato e sulle modalità di accesso al corso di laurea.

La doppia laurea- In Italia le doppie lauree, in Veterinaria e in Medicina, si contano sulle dita di una mano. "Un conto è la laurea, un altro l'abilitazione ad esercitare- spiega Claudio Bussadori, Medico Veterinario Diplomato ECVIM e laureato (con lode) in Medicina e Chirurgia dal 2001. Per Bussadori, la doppia laurea "permette un confronto culturale", ma poi bisogna fare una scelta d'esercizio professionale. Oggi, dice, "i test sono una lotteria, in assenza di una vera politica di investimento sui giovani e sul futuro".

Il test di accesso- E proprio l'orientamento alle scelte professionali, insieme ad una revisione del test di ammissione, sembra al momento prevalere sull'iniziale posizione abolizionista di Palazzo Chigi. Che la prova d'ingresso non selezioni i migliori e i più motivati lo ammette anche il Ministro della Salute Giulia Grillo: "Oggi il criterio che fa accedere a medicina non seleziona i migliori per quella disciplina ma semplicemente coloro che hanno più memoria.Lo posso dire perché io l'ho fatto e quindi so benissimo in cosa consiste l'esame"- ha dichiarato.

Un tavolo con il Miur e le università  -  Dopo il comunicato di Palazzo Chigi sull'abolizione del numero chiuso, c'è stata una parziale correzione di rotta: "Si avvierà un confronto tecnico con i ministeri competenti e la Crui, che potrà prevedere un percorso graduale di aumento dei posti disponibili, fino al superamento del numero chiuso".

I Dicasteri direttamente interessati sono intervenuti con un comunicato congiunto: Giulia Grillo e Marco Bossetti, MInistro al Miur, hanno puntualizzato di avere chiesto, in sede di Consiglio dei ministri di aumentare sia gli accessi sia i contratti delle borse di studio per Medicina".  Per assicurare "l'aumento dei posti disponibili"  sarà convocata una riunione con tutti i soggetti interessati a cominciare dalla Crui".

Le Regioni, intanto, per voce del coordinatore della sanità, Antonio Saitta, hanno fatto sapere che "la priorità è aumentare le borse di specializzazione". E ieri il Presidente dei Governatori Stefano Bonaccini l'ha ufficialmente ribadito: la priorità "impellente" è l'incremento dei contratti di formazione specialistica.