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MEDIA IN RIBASSO

Test a Veterinaria: brutte prove, scarso interesse

Test a Veterinaria: brutte prove, scarso interesse
Performance scarsa dei candidati. Passa il 56% dei candidati. Muro (UnidTest): calo di preparazione possibile sintomo di riduzione di interesse per Veterinaria.

Skuola.net analizza i risultati del test d'ingresso a Medicina Veterinaria e parla di "scivolone" sulle domande di cultura generale, che quest'anno chiedevano chi fossero i presidenti di Camera e Senato. Molte difficoltà anche nel rispondere correttamente alle domande di chimica. Si tratta di una performance peggiore  rispetto al 2014 e rispetto ai medici e dentisti. Gianluca Michele di Muro di UniTest, auotre di schede di preparazione ai test commenta: "La flessione da pensare ad uncalo generale della preparazione, possibile sintomo di una riduzione di interesse verso gli studi di Veterinaria".
Si conferma, a suo parere, l'impressione dei ragazzi: quest'anno il test era più difficile (v. quesiti e risposte esatte).

Performance al test di Veterinaria-  Il punteggio medio quest'anno è stato di 40.2, contro il 55.4 dei candidati a medicina e contro il valore raggiunto dagli aspiranti veterinari l'anno scorso (53.85). Le domande di cultura generale (che fruttavano 3 punti) hanno dato il peggior riscontro; molto giù anche la performance in chimica. E' andata meglio nei quiz di logica, matematica e fisica, mentre non ha brillato il confronto con la biologia.

Il miglior candidato ha ottenuto un punteggio di 71.1 e si è presentato a Padova; è da qui che sono usciti 24 candidati piazzatisi poi fra i migliori 100 a livello nazionale. Anche il punteggio medio più alto a livello di ateneo è di 32,01 a Padova- riferisce il Corriere della Sera. Sempre a Padova è stato ottenuto il punteggio massimo con 71,10. Seguono, con 67,20 punti, l’Università degli Studi di Milano e Torino, con 66,60.
Con 3 candidati su 4 idonei (il 75%) l’Università di Padova ha registrato la più alta percentuale di studenti che hanno riportato il punteggio utile. Seguono l’Università di Torino (65%) e Milano (63%). Fatta eccezione per l’Università di Sassari, tutti gli altri atenei hanno almeno un “classificato” fra i primi 100 con una concentrazione particolare a Padova (25 classificati) e a Torino (19 classificati).

Schede e rinunce- Il CINECA- riferisce il sito specializzato Skuola.net- ha analizzato 6.275 questionari, anzichè 6716 come da numero di iscritti al test, dopo 441 rinunce alla prova. Il dato dei candidati effettivi si è quindi ulteriormente ridotto rispetto ai 7.818, per i quali si era impropriamente parlato di boom di interesse. Al contrario, il basso rendimento alle prove, denoterebbe una incerta motivazione alla laurea combinata ad una fiacca preparazione, secondo Di Muro che suggerisce ai futuri veterinari, a quelli davvero motivati, di presentarsi al prossimo test studiando in particolare le materie "buccia di banana", proprio per conquistare un vantaggio sui concorrenti che le sottovalutano.

Per entrare in graduatoria nazionale servono 20 punti. Il 45% delle prove del 9 settembre scorso ha dato esito insufficiente, cioè al di sotto del punteggio minimo. Passerà 1 candidato su 7.

Pubblicati i risultati dei test di ingresso a Veterinaria