CIRCOLARE BLOCCA RICORSI

Numero chiuso: il Miur ripartisce gli studenti fra le sedi

Università
Numero chiuso: il Miur ripartisce gli studenti fra le sedi
Il Ministero dell'Università ha scritto agli atenei: gli studenti in attesa di sentenza verranno distribuiti tra le sedi universitarie italiane in base al punteggio ottenuto.

Per effetto della circolare del Miur, gli studenti (2.500 aspiranti matricole, a seguito delle pronunce del TAR Lazio) non possono più scegliere di iscriversi nell'ateneo in cima alla lista di preferenze indicata al momento della partecipazione al test ma possono essere inviati anche in sedi diverse. Di conseguenza, le segreterie universitarie non hanno aperto la procedura che permette di versare le tasse e iniziare a frequentare comunque le lezioni. La circolare andrebbe a chiedere alle segreterie di non immatricolare gli studenti che arrivano con la pendenza del Tar.  Il Ministero dell'Istruzione  ha deciso di distribuire gli studenti in attesa di sentenza tra le sedi universitarie italiane in base al punteggio ottenuto. 

La circolare soprannominata 'blocca ricorsi' è stata emanata dal Miur lo scorso 23 Settembre; di fatto- spiega il sito studenti.it,  non consente a tutti i vincitori del ricorso al Tar di iscriversi nella sede di prima scelta. Il  Miur specifica che non essendoci nella sentenza indicazioni in merito alla sede in cui i candidati dovranno essere iscritti in sovrannumero, si dispone "che ciascun ricorrente possa immatricolarsi esclusivamente nella sede universitaria indicata dal candidato al momento dell'iscrizione al test per cui risulta minimo lo scarto tra il punteggio del primo in graduatoria in quella sede e il punteggio ottenuto da ricorrente".

 «Si tratta di un provvedimento altamente lesivo dei diritti degli studenti» ha dichiarato Gianluca Scuccimarra, coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari che hanno portato avanti i ricorsi. L'Udu  torna a chiedere «una riforma del sistema dell'accesso all'Università coinvolgendo in tale revisione prima di tutto noi studenti che in prima persona viviamo l'Università tutti i giorni». I legali si dichiarano pronti a impugnare «la nota ministeriale nuovamente dinanzi al Tar del Lazio».

La circolare Miur, secondo l'avvocato Michele Bonetti, «non tiene conto del fatto che molti ricorrenti dei Maxi ricorsi Udu non hanno i mezzi per studiare lontano da casa. Un provvedimento del genere, senza essere accompagnato da un adeguato sistema di borse di studio, rappresenta un modo per eludere i provvedimenti dei Giudici. Chiederemo un nuovo provvedimento al Tar per evitare che gli studenti, dopo aver pagato le tasse e iniziato le lezioni, possano essere spostati magari da Bari a Sassari».

L'accesso programmato, messo a dura prova dal TAR, sarà oggetto di riforma. Il Ministro Stefania Giannini ha più volte annunciato una revisione 'alla francese', ma non ha ancora ufficializzato alcun provvedimento.