VERSO LA RIFORMA

Il TAR riammette 2000 studenti, UDU: i test non esistono più

Università
Il TAR riammette 2000 studenti, UDU: i test non esistono più
Dopo che il Tar ha dichiarato illegittimo il test 2014/15, i ricorrenti chiedono la riforma immediata dell'accesso. Ma quale?

Oltre 2000 ragazzi che avevano partecipato ai test d’ingresso alle facoltà di Medicina, Veterinaria, Odontoiatria e Architettura in vari atenei italiani sono stati ammessi con riserva dal Tar del Lazio. I giudici hanno dichiarato illegittimo il concorso di medicina 2014/15 e hanno stabilito l’ammissione in sovrannumero di tutti i ricorrenti.

Per le associazioni degli studenti che hanno promosso il ricorso al TAR "è la fine del numero chiuso". L'UDU chiede al Ministro dell'Università Giannini e al Capo del Governo Matteo Renzi di riformare con urgenza l'accesso: "Si è chiusa un'epoca- dicono- caratterizzata dal numero chiuso, ed è necessario aprire una nuova fase dell'università italiana che elimini i test d'ingresso e il Numero Chiuso ".

Gianluca Scuccimarra, Coordinatore dell'Unione degli Universitari: "Abbiamo fatto entrare più di 2000 ricorrenti. Serve altro per dimostrare l'inefficacia di questo metodo di selezione degli studenti? Abbiamo fin da subito criticato tale sistema, e oggi raccogliamo i frutti di tanti anni di proteste e denunce." Alberto Irone, Portavoce della Rete degli Studenti Medi: "Il Tar del Lazio ha accolto i maxi ricorsi che abbiamo presentato lo scorso maggio insieme all'UDU. Siamo partiti dal caso di Bari, quattro plichi mancanti e non uno come avevano precedentemente detto, che hanno alterato la par condicio del concorso; da lì è partita la fuga di notizie e grazie al codice del compito e al vizio dell'anonimato vi è stata una fuga di notizie e un cocktail micidiale che ha inciso su una graduatoria nazionale".

Riforma urgente- Il test  non sembra in grado di garantire trasparenza e pari trattamento per i giovani futuri medici, ne tanto meno una selezione virtuosa. C'è la necessità imminente di riformare il sistema di accesso. Il Ministro dell'Università studia il modello francese, annunciando proposte entro il mese, mentre il Ministro della Salute non si dice convinto della bontà dei metodi d'Oltralpe.
Le associazioni studentesche mettono fretta e dicono: " Bisogna conciliare le giuste aspirazioni dei giovani con la necessaria selezione. Ma è evidente, e la sentenza del Tar non fa che confermare questa tesi, che una riforma è necessaria".

Ma quale riforma?- Entro la fine di luglio sarà presentata la nuova riforma dell'accesso alle facoltà a numero programmato. Secondo le prime indiscrezioni, sembra sempre più probabile che il numero chiuso rimarrà, delle selezioni ci saranno per la facoltà di medicina ma non più con il test preliminare d'ingresso,ma con nuovi metodi di selezione. Fra le ipotesi circolate: l’iscrizione libera per il primo anno di corso ed in seguito in due tempi differenti avverranno le selezioni sul modello delle università francesi, ovvero in base a frequenza e profitto durante il primo anno.