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ENTRO IL 2017

Fava: meno iscritti a Veterinaria, ma il polo di Lodi si farà

Fava: meno iscritti a Veterinaria, ma il polo di Lodi si farà
L'aggiornamento dell'Accordo di programma  prende atto della flessione del numero degli studenti, dovuta alla diminuzione dei posti a Veterinaria.
"La Regione conferma i propri impegni, nonostante il ridimensionamento complessivo dell'intervento, considerando strategica la scelta di un Polo universitario in grado di offrire un'elevata specializzazione nel comparto agro-zootecnico". Lo ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell'aggiornamento dell'Accordo di Programma sul Polo Universitario e della Ricerca di Lodi. Alla presentazione sono intervenuti il sindaco di Lodi e il rettore dell'Università degli Studi di Milano.

L'intesa vede la partecipazione di Università degli Studi di Milano, Comune di Lodi, Provincia di Lodi e Regione Lombardia. "Un'azione, quella messa a punto dagli enti, che ha portato a una sintesi definitiva del progetto - ha aggiunto l'assessore -, senza pregiudicare nulla in termini di funzionalità, dimostrando una corretta gestione delle risorse pubbliche. Niente cattedrali nel deserto, quanto piuttosto un intervento importante, riuscendo a scongiurare il rischio che la situazione si incagliasse, visto che la progettazione era ridondante rispetto alle necessità".

OBIETTIVO, CLUSTER TECNOLOGICO AVANZATO - Il progetto, che dal 1998 ad oggi ha già visto la realizzazione (per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro) di importanti strutture, quali la Clinica Veterinaria per grandi animali (inaugurata nel 2005), il Centro Zootecnico Didattico Sperimentale e il Parco Tecnologico Padano, punta, entro il 2017, al trasferimento a Lodi della Facoltà di Veterinaria dell'Università degli Studi di Milano, dando così vita in Lombardia a uno dei cluster nel settore veterinario, zootecnico e agroalimentare più avanzati a livello nazionale e internazionale. "La sinergia fra Enti pubblici e Università rappresenta uno stimolo anche in vista dell'Esposizione universale - ha ricordato l'assessore regionale -, per la quale anche un supporto scientifico risulterà indispensabile nelle operazioni di contrasto alla contraffazione alimentare. Non possiamo dimenticare il ruolo della produzione animale in Lombardia, all'avanguardia nella ricerca genetica e con una filiera che costituisce la punta avanzata in termini di produzioni nei comparti lattiero caseario, suinicolo, avicolo e delle carni bovine".

I CONTENUTI DEL PIANO - L'aggiornamento dell'Accordo di programma, la cui precedente formulazione risale al 2009, è motivato dall'esigenza di adeguare il progetto all'evoluzione formativa dei corsi di laurea della Facoltà di Veterinaria, prendendo atto della flessione del numero degli studenti, dovuta alla diminuzione dei posti previsti per Veterinaria a livello nazionale, e della necessità di contenere gli oneri di realizzazione, alla luce della riduzione del finanziamento pubblico al sistema universitario nel frattempo intervenuta. Il nuovo piano, che conferma la messa in opera di tutte le strutture fondamentali originariamente previste - Ospedale veterinario universitario per grandi animali (già concluso), Ospedale veterinario universitario per piccoli animali e Centro zootecnico - con lo spostamento a Lodi dell'intera Facoltà di Medicina veterinaria, prevede una riduzione complessiva di 10.000 metri quadrati di superficie, suddivisa all'incirca in pari misura tra rimodulazione degli spazi per la didattica e il taglio di quelli inizialmente destinati a ospitare i dipartimenti a vocazione biotecnologica della Facoltà di Agraria, che resteranno a Milano.

MENO ISCRITTI A VETERINARIA - Rispetto al precedente assetto, commisurato alle esigenze di ospitalità di una popolazione studentesca che si aggirava sui 2.500 iscritti, l'aggiornamento del piano prevede spazi per aule e laboratori didattici adeguati a un numero di studenti che, con la continua diminuzione dei posti fissati per Veterinaria dal Ministero, si è stabilizzato su circa 1.600 iscritti. Considerando gli studenti fuori corso e il personale docente e non docente, sul Polo universitario di Lodi graviteranno a regime circa 2.500 persone.

IL QUADRO FINANZIARIO DEGLI INTERVENTI - L'ammontare degli investimenti per la realizzazione delle opere di completamento degli insediamenti universitari è stato rideterminato in 57.500.000 euro, con un risparmio di risorse pari a 34.500.000 euro. L'Università Statale di Milano sosterrà direttamente una quota pari al 60 per cento dell'importo complessivo, mentre il restante 40 per cento sarà a carico, in varia misura, di Regione Lombardia, Provincia di Lodi e Comune di Lodi. Dal cofinanziamento è esclusa la realizzazione del Centro zootecnico, il cui onere spetta all'Ateneo milanese per intero, per un importo aggiuntivo di 5.300.000 euro. (Lombardia Notizie)