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LOMBARDIA

Monitoraggio diossine, le anguille del Garda restano vietate

Monitoraggio diossine, le anguille del Garda restano vietate
Pcb fuori norma in 42 esemplari su 90. Dopo la relazione finale dell'IZS delle Venezie le anguille restano vietate.
La pesca, il consumo alimentare e il commercio delle anguille del lago di Garda dovranno restare vietati fino alla fine del 2021. Questo il "suggerimento tecnico" finale della relazione dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie: «In considerazione dei lunghi tempi di persistenza delle sostanze tossiche nelle anguille e dei lunghi tempi di permanenza nelle acque del Garda, il campionamento potrà essere ripetuto non prima di almeno cinque anni». 

Il divieto è attualmente vigente, in forza di una ordinanza del Ministero della Salute, che prescrive il monitoraggio e la valutazione dei livelli di contaminazione da diossine e PCB nelle anguille del Lago di Garda.

Le analisi - nella sintesi riportata dalla stampa locale- sono state condotte su 90 campioni di anguille adulte prelevati all’imbocco del Mincio a Peschiera, nella fase finale dello sviluppo e divisi in tre categorie: 32 campioni tra 54 e 65 centimetri di lunghezza, 34 tra 67 e 80 e 24 tra 81 e 100 centimetri. I risultati hanno evidenziato la contaminazione di quasi la metà degli esemplari: solo 48 sono risultate conformi e con valori di sostanze diossinosimili, come il Pcb, inferiori al livello massimo. Per gli altri esemplari «ben 18 hanno mostrato valori superiori ai limiti massimi. In particolare, le non conformità sono attribuibili alla somma di Pcdd-Pcb. Altri 3 campioni sono risultati non conformi anche per Ndl-Pcb».

Le associazioni di categoria dei pescatori professionali avevano chiesta di revocare il divieto di commercializzazione di anguille, limitatamente a determinate categorie definite in base a caratteristiche di lunghezza o peso. Ma la deroga non è stata tecnicamente accolta. Secondo l’ambientalista bresciano Marino Ruzzenenti, c’è il fondato timore che la pesca dell’anguilla sarà vietata a lungo e forse per sempre: «Le sostanze depositate sui fondali da decenni, provenienti da centrali e fabbriche a monte del lago, non sono biodegradabili».