INTERROGAZIONE

Ristorazione collettiva, De Filippo: registro fornitori non serve

Sicurezza alimentare
Ristorazione collettiva, De Filippo: registro fornitori non serve
All'On Dorina Bianchi che ha chiesto di istituire un repertorio nazionale delle aziende che somministrano prodotti alimentari, ha risposto il Sottosegretario De Filippo.

Nelle scuole, negli ospedali e in altre strutture pubbliche dove si gestisce la ristorazione collettiva sarebbe opportuno consentire maggiori strumenti di informazione e controllo. Su queste basi, l'On Dorina Bianchi ha chiesto al Ministero della Salute la creazione di un repertorio nazionale per le aziende di prodotti alimentari e aziende che erogano servizi di somministrazione. Lo scopo è di "garantire una serie di controlli continui e specialistici, soprattutto nella tracciabilità e nell'uso delle materie prime". L'interrogazione dell'On Bianchi suggeriva "l'iscrizione dei produttori e dei somministratori nel repertorio con l'obbligo di inserire tutti i propri prodotti con i relativi ingredienti".

Il Sottosegretario di Stato Vito De Filippo ha chiarito che "la corretta gestione della ristorazione collettiva è, ovviamente, uno strumento prioritario per promuovere la salute ed educare a una corretta alimentazione, a partire dalla popolazione scolastica e anche dai soggetti ospedalizzati, con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: i ragazzi, le famiglie, i docenti e gli operatori del settore". Al riguardo sono state emanate le  Linee di indirizzo nazionale, che contengono indicazioni sull'organizzazione e la gestione del servizio di ristorazione, i ruoli e le responsabilità, gli aspetti nutrizionali e interculturali e i criteri per la definizione del capitolato d'appalto". 

Le linee di indirizzo pongono l'attenzione "sulla sicurezza degli alimenti e sul miglioramento della qualità nei vari aspetti", in svariati passaggi citati in Aula dal Sottosegretario:
 «I prodotti impiegati debbono essere conformi alla normativa nazionale e comunitaria; ogni alimento che si intende impiegare, nell'ampia gamma di scelta merceologica e commerciale, va individuato in base alle caratteristiche tecnologiche, ingredienti, conservabilità, stato di conservazione, (...) confezionamento e imballaggio, filiera, sensorialità dello stesso prodotto. Il gestore del servizio deve essere in grado di documentare la rispondenza ai requisiti richiesti, attraverso schede tecniche di prodotto in grado di esplicitare tutte le caratteristiche; conseguentemente solo i prodotti definiti, accettati e accreditati dal committente in quanto rispondenti ai requisiti, dovranno trovare impiego nel servizio. Ogni modifica – continua ancora la lettera c) – relativa ai prodotti indicati dovrà essere preventivamente approvata dal committente che ne verificherà la costanza delle caratteristiche prima di consentirne l'impiego. È inoltre facoltà del committente richiedere un congruo numero di certificati o altre prove documentali in grado di comprovare la rispondenza del prodotto alla qualità dichiarata o prevista dal contratto, sulla base di un piano predefinito, nonché l'obbligo di segnalare eventuali scostamenti rispetto a quanto concordato, specificandone le cause. (...) Il gestore – infine – del servizio ha l'obbligo di approvvigionamento presso fornitori selezionati in base a criteri oggettivi che ne garantiscano l'affidabilità sia in termini di costanza del rapporto costo/qualità dei prodotti offerti sia di capacità di far fronte agli impegni assunti.

"A tale proposito - ha dichiarato De Filippo- può essere utile richiedere una specifica relazione tecnica con sintetica descrizione del processo di produzione delle derrate ed una relazione descrittiva dell'organizzazione aziendale, con particolare riferimento alla catena distributiva delle forniture (acquisizione prodotto, mantenimento, distribuzione, consegna)». Quanto al repertorio nazionale, il rappresentante del Governo ha chiarito che "si è preferito, anche nell'ambito delle autonomie regionali, permettere alle singole realtà locali di selezionare i propri fornitori, affinché, sulla base delle peculiarità culturali, tradizionali e anche operative, la scelta possa essere fatta secondo le diverse esigenze territoriali".

De Filippo ha poi riferito che, in seguito a verifiche del NAS impartite dal Ministero della salute in particolare sulla Capitale,  nonostante alcune violazioni amministrative " si è comunque rilevata da questa indagine una situazione generale di accettabile condizione igienica degli ambienti e dei locali ad uso didattico, supportata da un'adeguata periodicità nell'esecuzione dei servizi di pulizia e di derattizzazione, affidati ad aziende esterne con procedure di centralizzazione nei rispettivi municipi della capitale".