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'ALLERTA MASSIMA'

Trichinella e PSA, drastico appello dei vertici della Sardegna

Trichinella e PSA, drastico appello dei vertici della Sardegna
La sanità animale "è talmente compromessa che, per quanto riguarda la PSA, l’unica soluzione possibile è il depopolamento dei maiali".

L'ha detto l'Assessore alla Sanità della Sardegna Luigi Arru, durante una conferenza stampa, tenuta nella sede dell’Assessorato della Sanità a Cagliari, con il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, Alberto Laddomada, e il Direttore del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare,  Daniela Mulas.

L'appello
- “Coloro che hanno suini non registrati - ha detto Arru- li consegnino o li mettano a disposizione dell’autorità pubblica e veterinaria, troveremo le modalità giuste per favorire quest’operazione. La sanità animale in determinati territori è talmente compromessa che, per quanto riguarda la PSA, l’unica soluzione possibile è il depopolamento dei maiali. Per combattere la Peste suina africana infatti non esistono vaccini o cure. Questa – ha concluso Arru – non è una battaglia contro una cultura o contro le comunità delle zone interne, ma è una battaglia di crescita dove l’obiettivo è creare una filiera del suino controllata, che possa permettere alle nostre carni di essere vendute ovunque senza alcun embargo. Liberare il comparto suino da 40 anni di PSA potrà permettere di creare nuove economie e occupazione soprattutto nelle zone rurali della Sardegna”.

“Non vogliamo alimentare alcun allarmismo – ha precisato Arru – ma lanciare un appello forte affinché tutti collaborino: dai consumatori a chi detiene maiali irregolari e privi di controlli sanitari. Continuare con il pascolo brado in questo momento significa continuare ad alimentare la Trichinella, la Peste suina africana e tante altre malattie. Interrompere questa pratica è quindi passaggio fondamentale per evitare dei danni alla salute dei cittadini”.

Gli ultimi sviluppi- Tre dei quattro gruppi di campioni prelevati dai suini bradi illegali abbattuti a Orgosolo nelle ultime settimane sono risultati positivi ai controlli sulla Trichinella, effettuati nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS). A seguito degli interventi di depopolamento di maiali bradi e alle analisi effettuate su questi animali sta emergendo un quadro preoccupante in relazione alla presenza della malattia fra suini domestici e cinghiali. Appare chiaro che i maiali allo stato brado presenti in agro di Orgosolo sono contaminati in forma massiva, con tutto quello che ne consegue in termini di rischio per le persone che si alimentano con carni e salumi non controllati.
Nelle ultime otto settimane,  19 dei 20 gruppi di maiali bradi sottoposti a controllo di laboratorio sono risultati sieropositivi alla PSA con percentuali che in media si attestano sul 75%.

Per direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada, "la preoccupazione per il ritrovamento della Trichinella è massima. Lo è ancor di più perché a seguito degli abbattimenti di maiali allo stato brado illegale, iniziati ai primi di dicembre, è molto probabile che siano state fatte macellazioni clandestine di suini irregolari e che queste carni siano state trasformate in salumi o congelate”.
Laddomada ha quindi aggiunto: “Quello che sta facendo la Regione oggi nell’ambito dell’eradicazione della PSA non è mai stato fatto prima: sia in sul piano del contrasto al pascolo brado illegale, sia sul monitoraggio della malattia nei cinghiali che sugli altri strumenti messi a disposizione per l’emersione dall’irregolarità”.

“Su carni non controllate dal punto di vista sanitario non c’è modo di evitare possibili infezioni da trichinellosi. Non sono infatti sufficienti salatura o cottura”. Così Daniela Mulas, che ha precisato: “Noi tuteliamo la salute dei cittadini, ma per farlo abbiamo bisogno della loro collaborazione. Per questo è fondamentale che si vada ad acquistare carni e salumi nelle strutture che sono registrate e che sottopongono i loro prodotti a tutti i controlli igienico sanitari. I maiali colpiti dalla malattia, visti dall’esterno, non mostrano alcun sintomo che possa far dubitare sulle reali condizioni di salute”. (fonte)