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MOZIONE IN VDA

Con i veterinari, per innovare la gestione delle deiezioni animali

Con i veterinari, per innovare la gestione delle deiezioni animali
La Valle d'Aosta studia il modello-svizzero e coinvolge i veterinari ad un tavolo per la ricerca di nuove tecnologie.

Il tema della gestione delle deiezioni animali nelle stalle valdostane è stato al centro di una mozione discussa durante la seduta consiliare del 24 settembre 2015. Il testo, presentato dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe e poi emendato dall'Assessore all'agricoltura, è stato approvato all'unanimità.

La mozione impegna la Giunta regionale a istituire un tavolo di lavoro tra le associazioni di categoria, le Amministrazioni locali, i veterinari, l'Institut agricole régional e altri centri di ricerca impegnati in questo settore; a favorire, qualora gli esiti del tavolo di lavoro lo prevedano, un'attività di sperimentazione che applichi protocolli basati sui principi della metodologia sperimentale in agricoltura e che, partendo da piani di ricerca convalidati, consenta di raggiungere risultati sostenibili nell'ambito della comunità scientifica, coinvolgendo nell'attività di ricerca e sperimentazione aziende attive sul territorio, a patto che queste si impegnino ad aderire ai protocolli di ricerca e a rispettarli integralmente.

Il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean, nell'illustrare l'iniziativa, ha evidenziato «la mancanza di una volontà politica di affrontare la problematica, obbligando vari Comuni a dotarsi di piattaforme per la raccolta e il deposito del letame. In altre zone montane paragonabili al nostro territorio il problema è stato affrontato con l'utilizzo di procedure innovative con notevoli risultati e benefici. Riteniamo che l'introduzione di nuove tecnologie sarebbe quanto mai opportuna anche per la Valle d'Aosta, al fine di trasformare il letame da problema in risorsa". Tre i punti della mozione approvata:
-l'istituzione di un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti interessati
- nuove linee programmatiche per la revisione dei protocolli di costruzione delle stalle
-valutazione di tutte le possibilità di sostegno economico per mezzo del nuovo piano di Sviluppo rurale.

L'Assessore all'agricoltura, Renzo Testolin, ha replicato che «la zootecnia è per la Valle d'Aosta presupposto essenziale di conservazione non tanto del fondo Valle quanto degli alpeggi. Condividiamo lo spirito della mozione in merito all'istituzione di un tavolo di lavoro che raggruppi le associazioni di categoria e l'Institut agricole régional, ma proponiamo un nuovo testo perché due dei tre punti citati nell'iniziativa presentata - nuove linee programmatiche per la revisione dei protocolli di costruzione delle stalle e sostegni economici per mezzo del PSR - da un lato, stridono rispetto alla normativa attuale per quanto concerne la programmazione territoriale e alcune norme sanitarie, mentre in merito ai finanziamenti il PSR in via di approvazione, nei casi di specie consentiti, già li prevede. Riteniamo, invece, importante introdurre il concetto della sperimentazione.»

"Bisogna rivedere tutto il sistema agricoltura” ha chiesto Vincenzo Grosjean di Uvp “e forse dobbiamo proprio partire dal fondo, dal letame". Il consigliere progressista ha spiegato come "per poter dare dei soldi agli agricoltori” sono state studiate in passato delle misure sul Benessere animale del Psr fra cui una è legata alla paglia. “Se un agricoltore mette la paglia come lettiera sotto gli animali ha diritto ad un sostegno di circa 110 euro all'anno per capo adulto”. Per ciascun animale servono 530 kg di paglia, venduta a 90 euro a quintale. “Quindi alla fine all'agricoltore rimangono 10 euro senza contare che la paglia non viene venduta in Valle ma bisogna andare in Piemonte”. Ma perché serve la paglia? “Perché abbiamo progettato male le grandi stalle e avevamo il problema di ridurre i liquami” ha spiegato Grosjean.

In Svizzera dopo aver tentato con le piattaforme per la raccolta e il deposito del letame, esistenti anche in Valle, hanno affrontato il problema con le università e con l'introduzione di sistemi biologici sono riusciti a rendere il bestiame inodore e a sconfiggere il problema delle mosche, agendo sulle larve. “Questo permette delle economie, intanto si risparmia sulla paglia e poi si diminuisce del 50% la quantità di letame” ha ricordato Grosjean. "Inoltre questo permetterà la riapertura delle piccole stalle nei villaggi di media collina permettendo ai giovani di crearsi un posto di lavoro".