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INCHIESTA ANTIMAFIA

Palermo: 16 sospensioni all'ufficio veterinario dell'Asp 6

Palermo: 16 sospensioni all'ufficio veterinario dell'Asp 6
Il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria ha firmato la sospensione per i dipendenti coinvolti nell'inchiesta della Procura sui presunti favori nei controlli sanitari.
Antonio Candela ha firmato le lettere di sospensione per sedici dipendenti fra dirigenti e tecnici. Secondo quanto riferito dal quotidiano Live Sicilia, già da ieri i dipendenti coinvolti nell'inchiesta non sarebbero più in servizio, oltre che sospesi anche nella carica.  I 16 dirigenti interessati dal provvedimento riceveranno solo un assegno alimentare. Oltre al Direttore del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, nell'elenco figurano anche il dirigente dell'unità di Igiene urbana e lotta al randagismo, il responsabile delle unità di Cefalù e Termini Imerese, il responsabile dell'unità Coordinamento e servizi ispettivi, tre tecnici e sette veterinari. Contestualmente alla sospensione dal servizio è stato avviato il procedimento disciplinare. Corrono il rischio di essere tutti licenziati.

I loro nomi fanno parte dell'elenco dei 29 indagati dalla Procura della Repubblica.  Il Direttore del Dipartimento risponde di "interposizione fittizia di beni aggravato dall'avere agevolato esponenti di Cosa nostra". Sulla base delle indagini dei poliziotti della Digos, egli"da una parte è indagato per i reati di concussione, tentata e consumata, abuso d'ufficio, falso e truffa aggravata, commessi nell'esercizio delle sue funzioni; dall'altra evidenzierebbe cointeressenze a livello imprenditoriale, intrattenute dallo stesso funzionario pubblico con il noto esponente mafioso Salvatore Cataldo", attualmente detenuto. All'origine dell'inchiesta le denunce di un Veterinario Asl.

La decisione del Direttore Candela farebbe seguito alla "pericolosità sociale" che i giudici riconoscono al Direttore del Dipartimento di Prevenzione e del contesto investigativo; dopo i primi sequestri di 9 aprile, la Polizia di Stato ha sequestrato altri beni, per un valore di circa 800 mila euro. Il provvedimento riguarda una società che commercializzava ed esportava imbarcazioni, natanti e navi. Gli agenti della Digos hanno proceduto al sequestro, quale misura di prevenzione patrimoniale antimafia, della società Nautimed srl, con capitale sociale di 116 mila euro, dedita alla commercializzazione, all'importazione, all'esportazione, sia in proprio che quale commissionaria del noleggio, e al brokeraggio di motori marini, imbarcazioni, natanti e navi di qualsiasi tipo.

Le sorti del servizio veterinario sarebbero stati affidate al dirigente Antonio Lo Grasso, l'unico a non essere stato toccato dalle indagini.

"I provvedimenti assunti dall'Asp 6 di Palermo sono un atto doveroso nei confronti dei professionisti dell'Azienda sanitaria palermitana oggetto di inchiesta giudiziaria per gravi fatti lesivi dell'immagine della pubblica amministrazione e in particolare del servizio sanitario". Così l'assessore regionale per la Salute Lucia Borsellino sui provvedimenti del manager dell'Asp di Palermo. "Si tratta di provvedimenti assunti sulla base di atti ufficiali da me richiesti e che hanno consentito l'adozione dei procedimenti conseguenziali da parte della Azienda. Bene ha agito il manager sulla base degli elementi in atto noti perché per pochi non si macchi la credibilità del sistema".

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