• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30856
AGROMAFIA

Antimafia: sequestro patrimoniale per il Direttore dell'Asp di Palermo

Antimafia: sequestro patrimoniale per il Direttore dell'Asp di Palermo
Controlli irregolari e rapporti con un esponente di mafia. Sequestro di beni per il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell'Asp Palermo.
Il Giornale di Sicilia riporta la notizia che la polizia ha eseguito a Palermo e provincia un provvedimento di sequestro patrimoniale, ai sensi della normativa antimafia, nei confronti del Direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario dell'Asp di Palermo, nonché presidente dell'Ordine dei medici veterinari della Provincia.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale avrebbe protetto un allevatore legato alla mafia. Il  provvedimento di sequestro patrimoniale antimafia- per diversi milioni di euro-  è stato eseguito per intestazione fittizia di beni con l'aggravante di avere agevolato esponenti di Cosa Nostra.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale su proposta della Procura della Repubblica, a conclusione delle indagini preliminari, nell'ambito del procedimento penale che vede coinvolte 29 persone tra cui funzionari, dirigenti dell'Asp ed imprenditori del settore alimentare, la cui attività investigativa è stata svolta dalla Digos della Questura di Palermo. Gli indagati, sono accusati di reati contro la pubblica amministrazione e la violazione della normativa a tutela della salute pubblica nella commercializzazione di alimenti.
Secondo gli investigatori, è stato "evidenziato un sistema di rapporti, a livello imprenditoriale, intrattenute dal funzionario pubblico con un uomo accusato di mafia a Carini".

Sempre secondo i magistrati, sarebbero "emerse numerose irregolarità nell'ambito dei controlli sanitari dal Dipartimento di prevenzione veterinario dell'Asp, sulla qualità delle carni da destinare al consumo". Affiorate numerose irregolarità nell'ambito dei controlli sanitari condotti dal dipartimento di Prevenzione veterinaria dell'Asp sulla qualità delle carni da destinare al consumo, con violazioni di norme e dei principi deontologici pur di tutelare gli interessi dell'allevatore che avrebbe voluto commercializzare capi di bestiame infetti.

Riferisce una nota ANSA che sotto sequestro sono finiti conti correnti, conti deposito titoli, l'intero capitale sociale e il complesso dei beni aziendali della società "Penta engineering immobiliare s.r.l.", con sede legale a Palermo e capitale sociale di 100mila euro il cui amministratore unico e' un familiare del funzionario veterinario, l'intero capitale sociale e il complesso dei beni aziendali della società "Unomar s.r.l." con sede legale a Carini (Pa), con capitale sociale di 10.200 euro, il cui amministratore unico è, anche in questo caso, un familiare del funzionario, la società "Marina di Carini s.r.l." con sede legale a Palermo, con capitale sociale di 72.531 euro, anche questa controllata di fatto da parenti del veterinario.

Ulteriori sviluppi sulla vicenda hanno visto porre sotto sequestro, su disposizione dell'autorità giudiziaria, l'intero allevamento dell'imprenditore, constatandone, attraverso consulenza tecnica disposta dalla Procura di Palermo, la diffusa presenza di lesioni infette significative e microscopicamente evidenti su alcuni bovini che sarebbero stati destinati, senza l'intervento della Polizia, alla commercializzazione, al dettaglio. Altri casi riscontrati riguarderebbero false certificazioni rilasciate al fine di consentire ad una azienda di prodotti dolciari di Carini e ad una di prodotti ittici di Lampedusa di poter esportare i rispettivi prodotti all'estero.

Antimafia: le indagini nate da denuncia di un veterinario ASL