LOMBARDIA

Piano triennale anti-randagismo e di educazione zoofila

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Piano triennale anti-randagismo e di educazione zoofila
Al via il Piano di prevenzione del randagismo per il triennio 2015-2017. Risorse assegnate ai servizi veterinari delle ASL per l'elaborazione del piano aziendale.
Con il piano, che prevede anche interventi educativi per i cittadini e sterilizzazioni per controllare la 'popolazione' di cani e gatti lombardi, la Regione assegnerà alle Asl una somma complessiva di 2 milioni di euro.
Il Piano triennale 2015-2017 è frutto di un percorso che ha visto attivamente partecipe la Consulta regionale del randagismo, organismo consultivo al quale partecipano rappresentanze di categoria e del settore, fra cui esponenti veterinari  di ANMVI Lombardia.

L'approvazione ufficiale (con osservazioni) del PAR n. 0059 (Piano regionale triennale 2015/2017 degli interventi in materia di educazione sanitaria e zoofila, nonché di prevenzione del randagismo) è arrivata ieri dalla Commissione Sanità presieduta da Fabio Rizzi.

Stanziamenti e impegno di spesa-
Il nuovo Piano si differenzia dal precedente (2011-2013) per le risorse finanziarie stanziate. A fronte dei 6mln 150mila € del passato – con una spesa effettiva sostenuta pari a 2mln 500mila € – la Regione stanzierà 4mln; di questi 2mln saranno impegnati per il triennio 2015-2017, i restanti 2mln saranno utilizzati per successive implementazioni. Nel Piano 2015-2017 le risorse verranno assegnate ai dipartimenti veterinari delle varie Asl che elaboreranno un proprio piano aziendale per la ripartizione delle risorse.

Tre le direttrici principali in cui si articola il Piano:
-educazione sanitaria e zoofila (previsti interventi nelle scuole, informazione alla popolazione e formazione del personale che lavora con gli animali);
-controllo demografico della popolazione animale (sterilizzazione); prevenzione del randagismo (iscrizione all'anagrafe degli animali).
- criteri generali di intervento all'interno dei quali le Asl predisporranno i propri piani, tenendo conto delle specificità del territorio.
Sono state inoltre definite quantità minime di risorse da dedicare alle tre tipologie di intervento per evitare eccessivi squilibri e fare in modo che tutti i tre tipi di azioni siano attuati. Si è infine provveduto ad un ammodernamento delle strutture ambulatoriali.

Raccomandazione- Unanime via libera anche a una raccomandazione con la quale si chiede alla Giunta regionale di attivarsi per potenziare i controlli nei canili e verificare costantemente che sia garantita la cura e il benessere degli animali ricoverati. Su richiesta della Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi , nella raccomandazione è stata inserita anche la richiesta di prevedere incentivi e specifiche misure di sostegno ai Comuni per la realizzazione dei rifugi e degli uffici tutela animali. Paola Macchi  ha evidenziato la necessità di superare l'attuale modello dei canili pubblici sostituendolo con la realizzazione di villaggi dotati di spazi verdi dove gli animali possano muoversi in libertà: la Macchi ha auspicato anche la promozione di corsi e iniziative di educazione sociale che aiutino le persone a migliorare i propri rapporti e le proprie relazioni con gli animali. "Il randagismo va controllato, i rifugi devono essere idonei, gli animali devono essere tutelati e curati –ha detto Fabio Fanetti - ma, senza voler banalizzare, ricordiamoci che l'attenzione alla fragilità delle persone deve essere sempre e comunque la priorità".

I numeri del triennio trascorso- Nell'ultimo triennio sono stati attivati e finanziati 28 progetti promossi da ASL e Comuni rivolti soprattutto alla sterilizzazione di cani detenuti presso rifugi e canili sanitari, di gatti di colonia e in piccola parte anche di gatti e cani di proprietà. Sono inoltre stati finanziati e completati 23 interventi di risanamento e costruzione di nuovi rifugi pubblici per animali randagi: oggi è presente almeno un canile sanitario in ogni Asl della Lombardia. Sempre nell'ultimo triennio sono stati attivati numerosi percorsi formativi scolastici che hanno interessato 81 istituti scolastici lombardi coinvolgendo circa 40mila alunni, 2.600 docenti e 30mila genitori. Infine, come ha evidenziato il relatore Fabio Rolfi, l'introduzione della marcatura con microchip permette ora di risalire più rapidamente al proprietario del cane eventualmente smarrito e di istituire una anagrafe canina informatica dettagliata e puntuale: infatti negli ultimi anni è fortemente aumentato il numero di cani restituiti ai proprietari e si è sensibilmente ridotto il numero di cani ricoverati nelle strutture pubbliche.

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