LETTERA APERTA

IZSAM, 57 dirigenti scrivono ai Governatori di Abruzzo e Molise

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IZSAM, 57 dirigenti scrivono ai Governatori di Abruzzo e Molise
Il 31 marzo "è dietro l'angolo". Basta con "il gioco dell'oca" dicono 57 dirigenti firmatari di un appello per il riordino e la normalizzazione dell'Istituto.

I dirigenti dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e Molise hanno indirizzato oggi una lettera aperta a Luciano d'Alfonso e Paolo di Laura Frattura, rispettivamente Presidente della Regione Abruzzo e del Molise. Nella missiva, 57 dirigenti, denunciano che "l'Istituto si trova ancora oggi in una situazione di grande incertezza e difficoltà", malgrado sia una "realtà virtuosa" del territorio.

Oggetto della doglianza il ritardo nell'attuazione della legge nazionale (il decreto 106/2012) che riordina gli Istituti Zooprofilattici, fissando scadenze temporali, pena il commissariamento. Il termine ultimo per il riordino era il 31 dicembre 2014, ma " è stato fortunatamente differito al 31 marzo 2015 dalla Legge di stabilità 2015 (commi 576-577). Allo scadere di tale data infatti, il Ministero della Salute commissarierà gli Istituti per i quali non si sia provveduto"- ricorda la nota.

"Le Regioni Abruzzo e Molise sono quindi chiamate ad adottare, entro il prossimo 31 marzo, due leggi attuative identiche, altrimenti questo Ente che tutti dichiarano di voler tutelare e sviluppare, sarà commissariato"- scrivono i dirigenti firmatari, aggiungendo che "le altre Regioni Italiane, con qualche rarissima eccezione, hanno già provveduto da tempo. In Abruzzo e Molise, invece, sul processo, pur avviato dalla Regione Abruzzo con legge adottata nel novembre scorso, è scesa da mesi una impenetrabile quanto sinistra cappa di silenzio. La Giunta regionale molisana ha addirittura approvato, nel dicembre scorso, una proposta di legge palesemente differente rispetto a quella abruzzese. Dal combinato disposto dei due testi regionali scaturisce un risultato pari a zero: in un improbabile "gioco dell'oca" saremmo tornati alla casella di partenza!
Scaramucce politiche che ci permettiamo di definire irresponsabili mentre il 31 marzo è dietro l'angolo".

 I dirigenti ricordano inoltre che l'Istituto "è già reduce da oltre diciotto anni di commissariamento (1993-2012) cagionato proprio dalla incapacità da parte delle Regioni Abruzzo e Molise di accordarsi per una legge comune. Una situazione del tutto anomala che è diventata incredibile normalità e nella quale non vogliamo assolutamente ricadere".

"Non chiediamo impegni straordinari o operazioni roboanti- concludono-  ma solo la possibilità di operare ed esprimere le nostre potenzialità in una situazione di piena e ristabilita normalità. Riteniamo che questo sia un diritto delle oltre cinquecento persone che operano in Istituto e alle quali i Governatori abruzzese e molisano devono fornire una risposta".