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SICILIA

Il randagismo ai Comuni. La Asl utilizzerà i fondi per la brucellosi

Il randagismo ai Comuni. La Asl utilizzerà i fondi per la brucellosi
Sono 108 i Comuni interessati dal provvedimento di chiusura dei presidi veterinari in tutta la provincia di Messina. E anche per il 2015 la Asl non cambia idea.
Economicità e razionalizzazione. Con queste motivazioni il presidio veterinario di viale Giostra da novembre ha deciso di sospendere, il servizio di sterilizzazione gratuita dei randagi e di trasferire le somme vincolate alla sterilizzazione (circa 680mila euro), alla sanità animale allo scopo di raggiungere "gli obiettivi previsti dal piano sanitario regionale", in particolare nella lotta alla brucellosi. E all'orizzonte non si intravvedono cambi di rotta: l'incremento di ore e il trasferimento di fondi dalla prevenzione randagismo alla brucellosi continueranno a caratterizzare il cammino dell'azienda anche per il nuovo anno.

Prima, diretta conseguenza della decisione, il trasferimento del presidio veterinario di viale Giostra all'interno della cittadella universitaria dell'Annunziata, nei locali della Facoltà di veterinaria, e l'invito al Comune di Messina di stringere una convenzione per il proseguimento dell'attività di sterilizzazione dei randagi con il liberi professionisti. Invito, quest'ultimo, respinto dall'assessorato che ha formalmente chiesto all'Asp 5 il ripristino delle precedenti modalità. Ma senza successo.

Il direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Messina, Gaetano Sirna: "I Comuni si consorzino tra loro e, invece di pretendere ed esigere da altri soluzioni preconfezionate, si assumano le proprie responsabilità e forniscano risposte concrete in merito alla questione randagismo". "Sotto il profilo squisitamente aziendale – spiega Sirna – non aveva alcun senso mantenere in vita presidi che, come nel caso del Comune di Torrenova, in un anno avevano sterilizzato solo 50 cani e zero gatti. Un'evidente inefficienza che andava eliminata".

Giuseppe Donia, responsabile del presidio di prevenzione e lotta al randagismo, motiva le ragioni del trasferimento nei locali dell'ex facoltà di Medicina veterinaria come passaggio attraverso il quale garantire "prestazioni sanitarie adeguate e capaci di consolidare il ruolo regionale dell'azienda per ciò che attiene gestione dei costi, capacità e innovazione in tema di lotta al randagismo". Una scelta che, stando alle motivazioni addotte dall'Azienda sanitaria provinciale, avrebbe il solo scopo di migliorare un servizio che sino ad oggi si è contraddistinto per precarietà e incompletezza. "Considerato che la sterilizzazione di cani e gatti randagi effettuata dal personale del Servizio sanitario nazionale – si legge nella nota della Asl al Comune– non consente di ricorrervi in forma esclusiva, per elevati costi, ridotto numero di medici veterinari pubblici e difficoltà di coordinamento (individuazione soggetti, cattura e degenza post-operatoria), è auspicabile il ricorso da parte delle amministrazioni comunali a convenzioni con medici veterinari liberi professionisti. Pertanto – conclude la nota – si invita codesta amministrazione a provvedere direttamente o in convenzione alla prenotazione dell'intervento chirurgico, al trasporto dell'animale e alla degenza post-operatoria".

Le posizioni dell'azienda e dei Comuni restano distanti; il servizio di sterilizzazione, censimento e chippatura da quasi due mesi si è trasferito nei locali dell'ospedale didattico veterinario (Odv): "L'Università di Messina ci ha palesato le proprie esigenze – spiega il direttore generale – quelle, cioè, di ottenere l'accreditamento europeo, dimostrando ai commissari di Bruxelles di essere nelle condizioni di formare i propri studenti; accreditamento senza il quale l'ex facoltà di veterinaria avrebbe rischiato di chiudere. Abbiamo così dato vita a una sinergia grazie alla quale – prosegue – i nostri veterinari potranno lavorare all'interno di due sale operatorie attrezzate ed efficienti".

Sinergia in funzione della quale, a spese dei volontari, dovrebbero confluire all'interno dell'Odv i cani e i gatti dell'intera provincia. Il verificarsi di casi di decesso e di complicazioni post operatorie, così come testimoniato da alcuni volontari, stanno però spingendo molti di loro a rivolgersi a privati per sterilizzare i randagi a proprie spese, sebbene la legge 15/2000 stabilisca che la sterilizzazione dei senza padrone debba essere effettuata gratuitamente dall'Asp. "Nessuno degli studenti prende parte attiva agli interventi – assicura Sirna – la loro presenza in sala operatoria si limita alla semplice osservazione. Detto ciò, così come accade per gli umani, ognuno è libero di scegliere, quando sta male, se rivolgersi al pubblico o al privato". (fonte)