INCHIESTA BRUCELLOSI

Padre e figlio veterinari ai domiciliari per vaccinazioni illegali

Regioni
Padre e figlio veterinari ai domiciliari per vaccinazioni illegali
Quattro arresti per associazione a delinquere nel casertano da parte del Nucleo Agroalimentare del Corpo forestale dello Stato.
Eseguita così, il 5 dicembre, l'ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dopo una vasta indagine che va avanti da oltre due anni, svolta dal Nucleo Agroalimentare e dal Comando territoriale e coordinata dalla locale Procura della Repubblica. L'inchiesta ha portato alla luce "l'esistenza di un sodalizio criminale formato da allevatori, produttori caseari e veterinari, che aveva messo in piedi un sistema illecito fraudolento, finalizzato a nascondere, per mere ragioni di guadagno, i casi di brucellosi presenti all'interno degli allevamenti d'interesse del sodalizio stesso".

Agli arresti domiciliari i proprietari di un'azienda che alleva bufale e produce mozzarella campana DOP; stesso provvedimento per due veterinari, padre e figlio, uno libero professionista e l'altro dipendente Asl, arrestati per associazione per delinquere e altri reati come il commercio di sostanze pericolose per la salute pubblica e per l'alimentazione, la diffusione di malattie degli animali, ricettazione, contraffazione agroalimentare e altri reati.

I farmaci usati per le vaccinazioni e le cure degli animali provenivano da paesi extra-Ue, in particolare, dalla Corea del sud; venivano quindi illegamente somministrati alle bufale. Gli indagati, "per massimizzare i guadagni, effettuavano vaccinazioni illegali" è l'accusa. Gli allevatori arrestati producevano la mozzarella di bufala campana dop, per preparare la quale "adoperavano il latte di bufala prodotto nell'allevamento, benchè contaminato".

"La normativa per debellare la brucellosi negli allevamenti di bufale in Europa, in Italia e, in particolare, in Campania, è molto severa", ricorda la Forestale, "e prevede l'abbattimento dei capi che siano risultati affetti da brucellosi, nonchè il declassamento e la perdita della qualifica sanitaria di allevamento indenne o ufficialmente indenne, che permette la libera vendita dei prodotti lattierocaseari, e persine l'esportazione fuori dai confini nazionali, nonchè la perdita della denominazione dop". Per questo motivo, segnalano i forestali, per evitare tali effetti e l'ulteriore danno costituito dall'aborto indotto nelle bufale gravide dalla malattia con conseguente mancata lattazione degli animali, che gli indagati cercavano di 'anticipare' la profilassi di Stato e, quindi eseguivano personalmente o con l'ausilio dei veterinari compiici, all'interno degli allevamenti, gli esami di laboratorio per la diagnosi della brucellosi, con kit per la diagnosi della brucellosi, la cui vendita e importazione sono vietati.

I dettagli nel comunicato stampa del Corpo Forestale dello Stato