DOPO LINTERVENTO DEL NAS

Canile di Reggio Emilia, contrasti sul trasferimento di cani

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Canile di Reggio Emilia, contrasti sul trasferimento di cani
Sarà il Servizio Veterinario Ausl, sulla base delle prescrizioni dei Carabinieri del Nas, a decidere cosa fare.
A seguito dei sopralluoghi dei Carabinieri del Nas, oltre una trentina di cani dovranno essere temporaneamente spostati dal canile comunale di Reggio Emilia per effettuare i lavori conseguenti alle prescrizioni dei Nuclei Antisofisticazione e Sanità di Parma. Al trasferimento si è opposta l'associazione protezionista che gestisce la struttura, l'Enpa locale, che ha presentato un ricorso alla Direzione generale dell'Ausl.

Il Comune di Reggio Emilia ha puntualizzato che alcuni interventi sono già iniziati, che la sanificazione è in corso, così come la rimozione dell'amianto e l'allontanamento dei piccioni (la presenza dei volatili non rende il luogo adeguato dal punto di vista igienico). Resta da fare una parte di interventi più strutturali che, per essere realizzati, richiedono maggior spazio, compreso una parte dei box esistenti. Sarà dunque il Servizio Veterinario dell'Ausl a indicare quanti e quali cani dovranno essere temporaneamente trasferiti e quali provvedimenti adottare.

La vicenda risale al mese scorso, quando - dopo due interventi dei carabinieri del Nas al canile  in questione- è scattato il sequestro amministrativo di 16 cani e un verbale per detenzione di materiali e farmaci scaduti. L'intervento dei carabinieri del Nucleo Antisosfisticazione di Parma segue due iniziative relative ai mesi scorsi: una denuncia arrivata da un cittadino ad agosto e un'esposto presentato in procura pochi giorni fa, a firma della consigliera comunale del M5S Paola Soragni, che ha portato all'apertura di un fascicolo.

Il verbale metteva sotto accusa le modalità con cui le scorte di cibo destinate ai cani sarebbero state conservate: barattoli senza etichetta, accatastati all'aperto sotto ogni condizione meteo, danneggiandosi – dice letteralmente "scoppiati" – per via del caldo e del freddo. L'esposto della Soragni, invece, parla di presunte «condizioni di maltrattamento» segnalate via lettera e via telefono al Comune: «Animali detenuti in strutture e box del tutto sporchi e cosparsi di feci, disseminate di materiale abbandonato e sporco, assenza di acqua e cibo a sufficienza e contenitori sporchi, acqua da bere putride con topi morti all'interno dell'acqua». In replica, la responsabile dell'Enpa, Isabella Bertoldi, si difende: «I Nas non hanno fatto nessun rilievo sulla salute dei cani. Non sono in dubbio le loro condizioni. Ma il sequestro è scattato solo perché hanno ritenuto non idonea la collazione di 7 cani sotto il portico della vecchia struttura per la presenza dei piccioni e di 9 nei box per il fondo. Per loro è scattato il sequestro amministrativo: ma sono stati solo spostati, non li hanno portati via. Il verbale riguarda due sacchi di riso scaduti e due fialette per le pulci che avevano accantonato perché scadute, ma erano ancora nella struttura. Qualcuno vuole farci perdere la convenzione».

Per l'assessore Mirko Tutino: "Sicuramente i cani qui hanno cura e rispetto. Forse, alcune procedure non sempre collimano con le regole sul benessere animale. Ma troveremo una soluzione». «Proprio tenendo conto della preoccupazione che c'è tra i volontari, abbiamo formalmente chiesto e per iscritto al Servizio Veterinario quanti cani e per quale ragione devono essere spostati – spiega Tutino –trasferire cani abituati a un certo ambiente rappresenta per loro un trauma; dall'altra, l'alternativa di essere spostati anche solo temporaneamente in una struttura privata preoccupa per la difficoltà poi di accesso alla stessa da parte dei volontari".

Per il 2015, Tutino ha annunciato un nuovo bando e un progetto per il canile.

Foto: Gazzetta di Reggio Emilia