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GIULIA PIGNATARO

Randagi a L'Aquila, veterinaria insorge: un fallimento

Randagi a L'Aquila, veterinaria insorge: un fallimento
"I branchi di cani randagi sono un fallimento per la nostra città dal punto di vista igienico-sanitario, etologico e civile".

Dopo le polemiche degli ultimi giorni tra alcuni cittadini e le associazioni animaliste di volontari circa la presenza dei numerosi cani di quartiere nella zona della Fontana Luminosa dell'Aquila, definita "pericolosa e poco igienica" da molti, la veterinaria aquilana Giulia Pignataro interviene sull'argomento con una lettera ad AbruzzoWeb.

"Se il progresso di un paese si denota da come tratta gli animali, agli occhi di un turista non facciamo una gran bella figura - afferma la veterinaria - Vorrei domandare alle associazioni animaliste che si occupano di fornire cibo e riparo, oltre che battersi strenuamente per mantenerli allo stato brado o se loro sono impossibilitati perché non si battono per toglierli dalla strada? Penso potremmo essere tutti d'accordo in un paese civile che un cane stia meglio in una casa con le cure di un padrone".

E ancora: "I cani randagi del centro storico sono animali anziani, spesso malati o malandati, organizzati in branchi, ricercano il continuo contatto con l'uomo seguendo i gruppi di turisti e sono esposti alle temperature glaciali dei nostri inverni. Ancora non riesco a capire chi gli fornisca le cure veterinarie necessarie e vaccinazioni (preciso che chiunque fornisca terapie mediche veterinarie senza essere in possesso dell'apposita laurea e iscrizione all'ordine è colpevole di abuso di professione, articolo 348 del codice penale), chi si occupi della loro igiene o di raccogliere i loro escrementi..come facciamo tutti noi civili proprietari di cani".

La lettera integrale