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LOMBARDIA

Sicurezza alimentare in ex aree ad inquinamento pesante

Sicurezza alimentare in ex aree ad inquinamento pesante
Attività di monitoraggio delle sostanze contaminanti presenti nelle uova degli allevamenti rurali in Lombardia. Chieste verifiche all'Assessorato Agricoltura.
Nei pressi dei siti di interesse nazionale della Lombardia – quelli su cui sorgevano attività produttive che hanno lasciato dietro di sé uno strascico di inquinamento pesante e dovranno essere sottoposti a bonifica – il tasso di contaminazione delle uova degli allevamenti rurali, vale a dire la cascina o anche il privato che ha un paio di galline, è altissimo.
E' stato reso noto ieri, mercoledì 19 febbraio 2014, durante un incontro, in VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, dall'Unità organizzativa di veterinaria della Direzione Sanità di Regione Lombardia, che per tre anni, dal 2011 al 2013, ha monitorato le sostanze presenti nelle uova.

"Ne è venuta fuori una nuova emergenza verso la quale bisogna prestare molta attenzione", commentano Marco Carra e Agostino Alloni, capogruppo in Commissione e consigliere regionale del Pd, al termine dell'incontro. "Chiederemo con una lettera all'assessorato all'Agricoltura, e per conoscenza alla Direzione regionale Sanità, di verificare che gli interventi messi in campo siano veramente efficaci e vengano rispettate le indicazioni date dal servizio veterinario".

Il quale ha stilato un decalogo che suggerisce, ad esempio, di non bruciare il legno verniciato, il polistirolo e le plastiche, persino le potature di piante trattate con fitosanitari clorurati che potrebbero finire tra gli alimenti degli animali da cortile. "Vengono consigliate molte altre buone pratiche, a partire da un'igiene profonda del proprio allevamento. Ma è necessario far applicare in modo stringente quelle che oggi sono solo delle indicazioni: ne va della salute di tutti – continuano Carra e Alloni –. Per questo chiederemo all'assessore Fava di attivare tutta la direzione regionale Agricoltura in un'attività di prevenzione, direttamente collegata all'assessorato alla Sanità", fanno sapere i due consiglieri Pd.

E ricordano quali sono i siti che in Lombardia sono stati monitorati e risultano, dunque, più a rischio: "A Cerro al Lambro, dove è alta la presenza di discariche abusive, su 10 uova solo 4 sono conformi, cioè non contaminate; a Sesto San Giovanni, la città della aree ex Falck, solo 2 su 10 sono buone; a Pioltello Rodano, in piena zona ex Sisas, dai controlli è emerso che su 14 uova solo 3 sono conformi; a Milano Bovisa, sito ex Gasometri, 6 su 13. Nel territorio del Sin Laghi di Mantova e Polo chimico su 30 uova 'solo' 9 sono da buttare. Ma in percentuale la non conformità è molto alta: valutando i dati esaminati in tutti gli allevamenti messi sotto controllo, oltre il 50% della produzione di uova è risultato non conforme". (fonte)