SPRECHI E GUADAGNI

Randagismo e sterilizzazioni, nodi al pettine in Puglia

Regioni
Randagismo e sterilizzazioni, nodi al pettine in Puglia
Sprechi e sterilizzazioni non eseguite: tavolo tecnico di verifica, Comuni e Asl commissariati se inadempienti.
"I Comuni e le Asl commissariate se inadempienti sul tema del randagismo. E' questo l'esito principale di un incontro tra l'assessore regionale alla Politiche della Salute, Elena Gentile e le associazioni animaliste, nel quale si è discusso delle possibili integrazioni della legge 12 del 1995. Un'altra modifica consisterà nell'attivazione di un tavolo tecnico guidato da Luisella Guerrieri che si occuperà di verificare la concreta attuazione delle disposizioni da parte degli enti interessati."

Nel corso dell'incontro sono state esaminati i diversi punti critici della "filiera" a partire dalla sterilizzazione: nonostante le indicazioni date già nel 1997 con delibera assessorile, questa pratica di prevenzione è stata attuata solo nel 20 per cento dei casi e a macchia di leopardo. Una lacuna che coinvolge sia i Comuni che le Asl. Segnalata anche la scarsa efficacia della stessa anagrafe regionale e l'inesistenza di prestazioni da parte dei veterinari della Asl in molti canili.

Le associazioni hanno messo il dito nella piaga anche nello sperpero dei finanziamenti regionali elargiti ad Asl e Comuni in mancanza di precisi programmi di intervento e quindi soggetti a valutazione finale, l'assenza di controlli ufficiali e continui in tutti i canili con relazione a firma dell'esecutore e la difficoltà (e talvolta le minacce) per i volontari di accedere ai canili privati per le visite. Diffuso, inoltre, il fenomeno di associazioni che gestiscono canili abusivi con convenzioni con i Comuni".

Uno studio di Raffaela Vergine, dell'associazione "ZampaLibera" di Lecce - presentato a Bruxelles in occasione di un gruppo di denuncia internazionale - è emerso che le somme date dalla Regione alle varie aziende sanitarie per sterilizzare i cani del territorio hanno costituito un guadagno aggiuntivo per i veterinari di circa 50 euro a sterilizzazione come prestazione straordinaria: "Ci chiediamo – ha spiegato Vergine – se gli straordinari si siano effettivamente fatti e se, invece, non sarebbe stato meglio affidare le sterilizzazioni a liberi professionisti? Di fatto le sterilizzazioni previste non si sono mai effettuate nonostante il bisogno impellente sul territorio". Sempre secondo lo steso studio, a prevalere è stata la politica della rimozione dal territorio dei cani per deportarli nei canili: il 70 per cento è finito in strutture gestite privatamente". (fonte)