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RANDAGISMO

Traffico di randagi: affidamenti sospetti a finti protezionisti

Traffico di randagi: affidamenti sospetti a finti protezionisti
Traffico di cani randagi nel viterbese? L'Associazione animalista Mi Fido di Fido solleva il problema sulla stampa locale e rispolvera una circolare del Ministero.

"Una folle giostra di scambi, trasferimenti di massa e facili adozioni lontane dal loro territorio, i poveri randagi girano la penisola, o varcano le sue frontiere a volte per una sistemazione migliore, ma spesso di loro si perdono le tracce perché finiscono a lotte clandestine, vivisezione, macellazioni, commercio di pelli e pellicce, abusi sessuali, traffico di droga ecc."
E' l'Associazione protezionista Mi Fido di Fido a scriverlo sull'occhioviterbese.it sollevando un problema, da tempo sotto le lenti del Ministero della Salute. L'associazione lo descrive riprendendo una circolare ministeriale del 1993, in cui si legge: "Continuano a pervenire segnalazioni di affidamenti di cani randagi a persone che spesso si presentano sotto l'egida di Associazioni protezionistiche e che invece fungerebbero da intermediari con organizzazioni straniere che nulla hanno a che fare con la protezione animale..."

Il Ministero della Salute, in quella lettera raccomandava "per quanto di  competenza, di attenersi scrupolosamente alla normativa vigente affinché distrazione o buona fede nell'affido degli animali non favoriscano il traffico in argomento nelle modalità di cessione degli animali, occorre una valutazione attenta relativamente alle garanzie di buon trattamento che i privati devono assicurare o nel caso di Associazioni relativamente all'affidabilità delle stesse".

Il suggerimento e l'invito quindi erano: "Sarà opportuno non cedere cani conto terzi ma direttamente all'interessato, valutando le motivazioni della richiesta caso per caso e, limitando, se occorre, il numero dei cani ceduti per persona, come pure non cedere cani in tempi differenti alla stessa persona se non dopo aver accertato o fatto accertare lo stato degli animali precedentemente prelevati. Egualmente con particolare cautela devono essere considerate le richieste che pervengono da persone non residenti. Si ravvisa l'opportunità di segnalare a questo Ministero, per esperire le necessarie indagini, i casi sospetti soprattutto in relazione a cessioni o a richieste di cessioni ricorrenti nel tempo da parte della stessa persona o dello stesso Ente".

Se un milanese intende adottare un cane - magari pure disabile o anziano – a Viterbo, "deve venire a Viterbo e seguire la procedura prevista , posto che, credo sia legittimo chiedersi perché non adotti un cane a Milano e dintorni"- commenta l'Associazione protezionista che denuncia:" Questo genere di movimentazioni ha assunto proporzioni sregolate". Se molti sono "in buona fede e sono mossi da buoni propositi, il sospetto è legittimo " perché circolano mezzi stracolmi di animali, ceduti e scambiati lungo i tragitti e recapitati a prestanome, che servono a coprire traffici oscuri".

Recentemente, in occasione della Prima Conferenza Europea sul benessere degli animali da compagnia, il Ministero della Salute italiano ha annunciato la volontà di organizzare a Roma, nel corso del semestre di presidenza italiana della UE, una seconda Conferenza che affronti la questione delle movimentazioni di cani randagi in territorio comunitario.