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VERSO PATTEGGIAMENTO

Non controllavano le vongole, rinviata decisione sul processo

Non controllavano le vongole, rinviata decisione sul processo
Rinviata dal Giudice la decisione sulla processabilità di tre veterinari, tra cui il dirigente Asl.  L'accusa del pm è di concorso in falso ideologico.

Il PM chiede il rinvio a giudizio. Ma il giudice rinvia l'udienza al 10 aprile prima di decidere se prove e indizi siano davvero sufficienti a mandare gli accusati sotto processo. La difesa ha chiesto tempo per valutare se trovare un accordo con il rappresentante dell'accusa e patteggiare la pena, anche in relazione al procedimento amministrativo interno avviato dall'Asl.

Vongole e mitili che finivano sui banchi dei mercati del pesce di mezza Italia provenienti dai numerosi allevamenti della laguna non sarebbero stati controllati dal punto di vista sanitario, come invece prevede la legge. Il pubblico ministero sulla base di indagini della Guardia di finanza, ha sostenuto che almeno 150 volte (questo il numero di verbali fasulli) tra il mese di maggio e quello di ottobre 2012 sarebbe stata violata la legge.

La molluschicoltura nella laguna di Venezia è molto sviluppata. Da almeno trenta anni, sono infatti numerosi gli allevamenti di mitili nell'area. Da una decina di anni, da quando le autorità hanno posto un freno alla raccolta indiscriminata delle vongole veraci, sono state date in concessione ai pescatori - trasformati in allevatori - vaste aree in cui seminare e raccogliere i caparozzoli. A Chioggia, a Pellestrina e al Cavallino sono sorti di conseguenza numerosi centri di stabulazione, dove i molluschi vengono depositati e depurati per tre giorni prima della commercializzazione.

La normativa prevede che i veterinari periodicamente compiano prelievi di campioni di molluschi di ogni allevamento, campionature che devono essere eseguite a varie profondità e latitudini. Trasferiti in laboratorio devono essere esaminati in modo da studiare lo stato d'inquinamento delle acque in cui crescono e naturalmente del prodotto. Sono i veterinari che devono recarsi negli allevamenti per prelevare i campioni. Stando, invece, alle indagini della Sezione navale della Guardia di finanza, erano gli allevatori a consegnare vongole veraci e mitili ai laboratori, in questo modo i veterinari della Asl non avevano la certezza della provenienza dei molluschi che i tecnici del laboratorio poi esaminavano.

Gli accertamenti sono scattati, grazie ad una segnalazione giunta in Procura, nel luglio dello scorso anno, e le fiamme gialle hanno monitorato gli indagati per tre mesi, fino all'ottobre 2012, provando con fotografie e video che almeno 150 campionature non sarebbero state eseguite secondo le norme. (fonte: lanuovavenezia)