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RANDAGISMO IN PUGLIA

Trasferire i cani? Senza sterilizzazione 'aumento esponenziale'

Trasferire i cani? Senza sterilizzazione 'aumento esponenziale'
Il Consigliere regionale Ignazio Zullo entra in polemica con l'Assessore Gentile sulla gestione del randagismo in Puglia.
"Stentavo a credere che l'assessore Gentile, donna di sinistra, avesse potuto imputare alle associazioni animaliste l'opposizione all'aumento del numero minimo di 200 cani per canili in una recente dichiarazione rilasciata al quotidiano "La Repubblica". Il limite dei 200 cani non è imposto dalle associazioni ma è stabilito dalla L.R. n° 12/95 e quel limite è stato introdotto con una successiva modifica riportata nella L.R. 26/2006 su proposta del Governo Vendola allora rappresentato nelle Politiche della Salute dall'assessore Tedesco, che ne parlava in aula come una conquista di civiltà".

L'attività dell'assessore Gentile - secondo il consigliere Zullo- "è completamente disgiunta dalla necessità di porre soluzione al problema randagismo privilegiando gli interventi alla fonte del rischio e cioè le sterilizzazioni". La Giunta precedente stanziava un milione di euro per le sterilizzazioni, "quanti ne stanzia l'assessore Gentile?"- chiede Zullo che rincara: "E chi è subentrato all'assessore Tedesco ha controllato i risultati prodotti da quella spesa?"  E, sempre rivolgendosi all'Assessore: "Che provvedimenti adotta per monitorare l'andamento dell'anagrafe canina e delle sterilizzazioni?"

Senza sterilizzazione, la popolazione canina aumenta in maniera esponenziale e si avrebbe necessità di città-canili che già pesano e peserebbero ancor più sulla spesa pubblica dei Comuni a tutto vantaggio di un business che chi lo pratica fa in modo di perpetuarlo. La norma è sacrosanta, altrettanto non lo è l'osservanza e l'applicazione della norma e tocca all'assessore Gentile e alle ASL vigilare su questo aspetto.

L'assessore Gentile - conclude Zullo- "si impegni affinché si attui a tappeto una politica di sterilizzazione e di sensibilizzazione all'adozione che non deve avvenire sulla base di un incentivo economico, ma su una crescita affettiva e di sensibilità verso il miglior amico dell'uomo, perché da una parte dobbiamo risolvere il problema randagismo migliorando il rapporto uomo-cane, dall'altra dobbiamo alleggerire i Comuni della spesa per tenere i cani nei canili, in modo che le risorse potrebbero essere meglio utilizzate a fini sociali". (fonte)

All'orgine dei contrasti, il trasferimento di 150 randagi ospiti di un canile rifugio di Carovigno, destinati dal sindaco ad un canile privato di proprietà del figlio di un consigliere comunale di maggioranza, eletto nella lista del sindaco. Il  trasloco è stato inizialmente  bloccato da carabinieri, vigili urbani e ispettori della Asl che si sono rifiutati di eseguire l' ordinanza del primo cittadino, visto che il canile in cui gli animali vanno trasferiti manca dei requisiti e delle autorizzazioni per accoglierei randagi. Il trasferimento avverrà  giocoforza su disposizione del Gip che ha ordinato il sequestro anche in base all' ordinanza del sindaco che paventa motivi di  "salute pubblica", nel caso in cui il canile rifugio dovesse continuare ad ospitare 750 cani contro i 200 previsti dalla legge regionale. Ciononostante, una relazione della Asl di Brindisi dell' agosto scorso, pur registrando il sovraffollamento della struttura, esclude categoricamente ogni tipo di pericolo per gli esseri umani. Per il Sindaco: "di canili pubblici con posti disponibili non ce ne sono da nessuna parte in tutta la Puglia".
Così l'Assessore regionale alla Sanità Elena Gentile al quotidiano Repubblica: «Le associazioni animaliste si oppongono all' aumento del numero minimo di 200 animali per canile così come alle adozioni fuori regione che rischiano di favorire la tratta degli animali, ma bisogna trovare un accordo e modificare la legge, altrimenti la situazione rischia di esplodere, come dimostra il caso di Carovigno». Insomma, un bubbone, anche se la legge regionale pugliese in materia è considerata dagli ambientalisti una delle migliori d' Italia. «Convocherò da qui a breve tutte le associazioni iscritte all' albo - annuncia la Gentile - Bisogna prendere una decisione, cambiare la legge aumentando il numero dei randagi per struttura e cercando di incentivare le pratiche di adozione. Fossi sindaco, io darei una dote aogni animale, l'equivalente di quello che si spende in un anno per mantenerli, oppure esonerando coloro che adottato un cucciolo. Solo così si fanno gli interessi degli enti pubblici e degli animali, senza sacrifici per nessuno».