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II RAPPORTO ADEPP

Casse, non solo pensioni: un futuro di assistenza e redditi bassi

Casse, non solo pensioni: un futuro di assistenza e redditi bassi
Redditi sempre più bassi determinano crescenti bisogni assistenziali. Come conciliare assistenza e previdenza?
Il Rapporto 2012 sulla previdenza dei professionisti mette l'accento sull'evoluzione assistenziale di molti Enti previdenziali. Il Centro Studi dell'Adepp delinea un quadro macro-enonomico problematico, diviso fra la necessità di garantire pensioni adeguate e al tempo stesso di fronteggiare una domanda assistenziale sempre più alta, dovuta al calo dei redditi e alle incerte prospettive dei professionisti under 30.

Le Casse dell'AdEPP stanno aumentando i loro sforzi per migliorare i servizi assistenziali forniti ai propri iscritti". Ciò malgrado, l'assistenza integrativa e solidaristica sia una "mission principale" per due soli enti (CASAGIT e ONAOSI) e non degli altri Enti aderenti all'Associazione, i quali hanno il primario fine di erogare prestazioni pensionistiche o di quiescenza ai propri iscritti.

Tuttavia, il Rapporto evidenzia una crescita della spesa per prestazioni assistenziali di oltre 37 milioni di euro (+12,3%). Focalizzando l'attenzione sulla composizione percentuale delle prestazioni assistenziali 2011 è facile notare come le categorie di spesa più consistenti siano quelle relative all'assistenza sanitaria, all'indennità di maternità e ai sussidi economici agli iscritti. Unica voce in sensibile riduzione è quella relativa ai sussidi per eventi straordinari, in gran parte devoluti, nel 2010, per le famiglie colpite dal Terremoto in Abruzzo.

In particolare, i sussidi economici per stato di bisogno sono consistentemente cresciuti (+24,3% rispetto al 2010), confermano il periodo di difficoltà economico sociale che sta colpendo negli ultimi anni l'Italia e, conseguentemente, il mondo dei professionisti.

Da una prima analisi sui professionisti under 40 ( il 33,80% degli iscritti Adepp, di cui quasi la metà ha un'età compresa tra 35 anni e 39 anni, mentre poco più del 14% ha un'età inferiore ai 30 anni) si profilano redditi bassi o incerti, che si tradurranno in mini-pensioni. Il reddito degli iscritti attivi over 40 è, in media, più di tre volte e mezzo quello di un giovane iscritto under 30; il reddito di un giovane al disotto dei 30 anni è, in media, pari alla metà del reddito di un attivo con età compresa tra i 35 e i 39 anni.

"Per permettere ai giovani professionisti di lavorare -spiega su Il Sole 24 Ore il presidente dell'Adepp Andrea Camporese- dobbiamo aiutarli nell'avviare uno studio, prenderli in carico, ma i diversi obblighi a cui siamo soggetti limitano l'iniziativa delle Casse e ci impediscono di avere un effettivo ruolo di 'leva' sociale".

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