INTERROGAZIONE

Bancomat: che fine ha fatto il decreto sulle commissioni?

Parlamento
Bancomat: che fine ha fatto il decreto sulle commissioni?
Obbligo bancomat dimenticato dal Governo. Quanto tempo ci vorrà per l'emanazione dei provvedimenti sulle commissioni interbancarie?

Interpellanza urgente per i  Ministri delle finanze e dello Sviluppo economico sui decreti attuativi dell'obbligo di accettare pagamenti elettronici. L'hanno firmata numerosi parlamentari, primo in lista l'On Sergio Boccadutri (PD), a quasi un anno dalla scadenza europea che prevede la piena applicazione, anche in Italia, del nuovo regime delle commissioni interbancarie.

Sulle operazioni di pagamento basate su carte di debito (bancomat) e di credito, l'Europa incoraggia la fissazione di commissioni "ad un livello economicamente efficiente". Tutte le operazioni di pagamento "andranno soggette a un massimale per le commissioni interbancarie": il  tetto sulle carte di debito è dello 0,2% per operazione, mentre quello sulle carte di credito è dello 0,3%.

"Ad oggi - del decreto nazionale sulla materia- non si ha alcuna notizia". Nè si conosce se il Governo abbia intenzione- come auspicano gli interroganti- di sottoporlo a preventiva consultazione pubblica. Il provvedimento in questione è necessario anche per ottemperare ad alcuni specifici obblighi europei, quali ad esempio la definizione dei controlli e delle sanzioni.

Anche la norma nazionale- la legge di stabilità 2016 che ha introdotto l'obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti mediante carte di debito e di credito- prevede l'emanazione di decreti ministeriali attuativi di cui non c'è traccia. Restano infatti da disciplinare le modalità, in termini e l'importo delle relative sanzioni amministrative pecuniarie oltre ad estendere la possibilità di utilizzare ulteriori strumenti di pagamento elettronici anche con tecnologie mobili ( es smartphone).

Questa situazione "sta creando una grave situazione di svantaggio competitivo per il sistema nazionale dei pagamenti al dettaglio e più in generale per tutti gli utenti dei servizi di pagamento con carte". L'" inerzia" colpisce anche le autorità pubbliche nazionali chiamate ad approntare gli strumenti del caso. Il ritardo lascia gli operatori in un "clima di incertezza", lesivo anche "del diritto del consumatore a scegliere lo strumento di pagamento preferito".

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