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MOZIONE PER IL SEMESTRE UE

Agevolare in tutta Europa le spese veterinarie

Agevolare in tutta Europa le spese veterinarie
"Sostenere una normativa comune tra gli Stati membri in materia di agevolazioni fiscali per le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia".
Lo chiede la mozione (1-00573) presentata alla Camera il 26 agosto dall'On Marisa Nicchi. La mozione - sottoscritta da altri 11 deputati (Franco Bordo, Matarrelli, Pannarale, Kronbichler, Scotto, Costantino, Duranti, Melilla, Ricciatti, Zaratti, Pellegrino)- impegna il Governo "sostenere"- nell'ambito del presidenza italiana della UE "una normativa comune tra gli Stati membri in materia di agevolazioni fiscali per le spese veterinarie sostenute per gli animali da compagnia, come peraltro già previsto dalla legislazione italiana".

Benchè, il carico fiscale sulle cure mediche agli animali da compagnia sia stato progressivamente gravato da imposte e decurtazioni nelle detrazioni, i veterinari e i cittadini italiani sono sempre stati fra i più attenti (e penalizzati) all'importanza delle agevolazioni finanziarie ai privati in favore della prevenzione e del possesso responsabile. La mobilitazione italiana, portata all'attenzione delle organizzazioni europee dall'ANMVI, ha riscosso l'attenzione dell'UEVP il cui Board proprio in agosto ha trattato- su sollecitazione del rappresentante italiano Giuliano Lazzarini, la questione dell'armonizzazione dell'imposta sul valore aggiunto che grava- con diversi pesi d'aliquota- sulle prestazioni veterinarie europee. Recentemente, anche i medici veterinari spagnoli hanno preso posizione contro l'IVA sulle cure agli animali da compagnia.

La mozione-Nicchi fa parte di un pacchetto di quattro mozioni parlamentari per a tutela dei diritti degli animali presentate alla Camera dei Deputati, per sollecitare il Governo ad assumere una serie di impegni nel corso della presidenza del semestre europeo, iniziato il 1 luglio scorso. Tutte le mozioni chiedono- fra l'altro- che l'Italia si faccia promotrice in Europa di una normativa ad hoc sugli animali da compagnia, che affronti due problematiche irrisolte: il traffico di cuccioli di cane d'importazione e il randagismo. Fatta eccezione per gli aspetti commerciali e di prevenzione sanitaria, gli animali da compagnia non sono materia di una legislazione di tutela ad hoc. Del vuoto legislativo si è parlato per la prima volta a Bruxelles, a ottobre del 2013, nell'ambito della prima Conferenza Europea dedicata al Benessere degli animali da compagnia.

La mozione di Chiara Gagnarli (1-00559), in particolare, invita il Governo italiano a "promuovere un'azione di tutela degli animali da affezione e di prevenzione al randagismo, anche attraverso programmi veterinari e di adozione dei cuccioli, così da evitare in qualunque Stato membro la possibilità di uccidere cani o gatti randagi, e a promuovere l'adozione di un sistema di identificazione e registrazione obbligatoria a livello europeo, così da scongiurare il traffico illegale di animali".

Tutte le mozioni ricordano che, dal 2003, su proposta della Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, gli animali sono considerati "esseri senzienti" dal Trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Lo status riconosciuto, in via di principio agli animali, impegna il legislatore comunitario e gli Stati membri a tenere in considerazione il benessere degli animali nella normativa europea.