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LESIONE PSICHICA

Risarcibile lo stress causato dal cane che abbaia giorno e notte

Risarcibile lo stress causato dal cane che abbaia giorno e notte
Con una sentenza in linea con la giurisprudenza condominiale, il Tribunale di Lucca ha riconosciuto il risarcimento ai condomini stressati e ansiosi per il disturbo. Quando resta da solo in casa, il cane disturba i vicini con un incessante abbaiare che va oltre la "soglia di tollerabilità". In questo caso,i il proprietario di casa- anche se il cane è affidato ad altri- è tenuto a risarcire il danno biologico, una lesione psichica che - nel caso trattato dal Tribunale di Lucca- è direttamente conseguente alla "nocività e illiceità delle immissioni sonore".

Il disturbo -arrecato ad una coppia di condomini -derivava dall'incessante abbaiare del cane lasciato incustodito nell'appartamento del piano di sotto, dal figlio del proprietario di casa. Il giudice toscano ha chiamato la proprietaria dell'unità immobiliare a rispondere di comportamento negligente e imprudente, incurante dei danni arrecati ai suoi vicini. Sono stati questi ultimi, dopo tre anni di disagi, a rivolgersi al Tribunale e ad esporre i fatti: il cane, di  grossa taglia, era  tenuto costantemente chiuso in casa, solo e incustodito; l'animale, abbaiava, ululava e guaiva incessantemente sia nelle ore diurne che nel cuore della notte.Inoltre, malgrado la recente modifica del diritto condominiale (che non ha effetti retroattivi), il regolamento del condominio fa espresso divieto di tenere animali che causino molestia, tanto che la proprietaria in questione era già stata avvisata e intimata di porre rimedio.

Le perizie hanno evidenziato che l'abbaiare del cane superava la normale soglia di tollerabilità delle immissioni rumorose.  I vicini accusavano "stress con patologica attivazione del sistema nervoso autonomo e con conseguente comparsa di irritabilità, ansia, depressione del tono dell'umore, continua tensione muscolare, stanchezza fisica mista a suscettibilità e alienazione sociale, perdita di controllo, pensieri intrusivi, ridotta capacità di attenzione, oltre, naturalmente, perdita del sonno". In diritto, "solo quando i rumori superano la normale soglia di tollerabilità si può parlare di lesione psichica, incidente come tale sul danno psichico»: nel caso esaminato, l'esposizione all'evento stressante per cui è causa e la rielaborazione delle situazioni di vita conseguenti a tale fatto "ingiusto" hanno determinato lo sviluppo di un episodio di malattia con caratteristiche sintomatologiche a comune con quelle tipiche del disturbo dell'adattamento con ansia, a seguito del quale, tenuto conto della persistenza per un periodo di più di sei mesi dei sintomi di reazione all'evento stressante, si è prodotto un danno biologico di natura psichica".

Il Tribunale ha condannato la proprietaria dell'appartamento a versare 35 mila euro di risarcimento.

La massima- Solo quando i rumori superano la normale soglia di tollerabilità si può parlare di lesione psichica, incidente come tale sul danno psichico (nella specie, l'esposizione all'evento stressante per cui è causa e la rielaborazione delle situazioni di vita conseguenti a tale fatto "ingiusto" hanno determinato lo sviluppo di un episodio di malattia con caratteristiche sintomatologiche a comune con quelle tipiche del Disturbo dell'Adattamento con ansia, a seguito del quale, tenuto conto della persistenza per un periodo di più di 6 mesi dei sintomi di reazione all'evento stressante, si è prodotto un danno biologico di natura psichica).Tribunale di Lucca, sentenza 40 del 10-01-2014, massima n.1