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Studi di settore, Orlandi conferma 'profonda revisione'

Studi di settore, Orlandi conferma 'profonda revisione'
In occasione del Forum annuale TeleFisco Organizzato dal Sole 24 Ore, il direttore dell'Agenzia ha confermato l'intento di rivisitare gli studi di settore.
«Per gli studi di settore - ha detto Rossella Orlandi- occorre una profonda revisione, attraverso un ragionamento che alla luce della giurisprudenza consenta di raffinare lo strumento e di semplificarlo, di ridurne il numero e la portata. La loro natura di analisi e di fotografia della situazione esistente va poi indagata, in contraddittorio con il contribuente, insieme ad altri elementi. Pensare che sia una fotografia a cui ti devi adeguare e basta non sta nelle cose».

La revisione potrebbe arrivare nei prossimi mesi e per ora registra solo l'esplicito consenso dei commercialisti. Il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Gerardo Longobardi, ha infatti dichiarato che "bisogna partire dal principio che il reddito tassato è quello effettivamente prodotto. Superare lo studio di settore con un occhio di riguardo ai professionisti servirebbe a migliorare il sistema».

Il tema viene trattato all'interno della Commissione Esperti Studi di Settore della Sose che riunisce i rappresentanti di tutte le professioni soggette agli Studi. Nel corso dell'ultima riunione, il rappresentante della Veterinaria, Giuliano Lazzarini, ha prospettato perplessità - condivise anche da altre categorie professionali - rispetto ad interventi che se fossero di radicale ripensamento potrebbero vanificare anni dedicati al perfezionamento di uno strumento che ha visto la professione veterinaria attestarsi su livelli di coerenza e congruità sempre più elevati.

Ma sulla attendibilità degli Studi di Settore le Entrate manifestano dubbi sempre più espliciti. La circolare 25/E dell'agosto 2014  mette l'accento sull'esigenza di contrastare i fenomeni di infedele dichiarazione dei dati rilevanti per l'applicazione degli studi di settore e sulla presenza di soggetti  che presentano anomalie negli indicatori economici, ricostruiti dai dati dichiarati ai fini degli studi di settore, e non hanno tuttavia mutato il comportamento ritenuto anomalo.

Insomma il Fisco, con la circolare 25/E dichiara un cambio di strategia quando afferma "la necessità che i dati presenti negli studi di settore vengano sempre maggiormente impiegati quale strumento di selezione per l'ulteriore attività di controllo".

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