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DATI A CONFRONTO

Federfarma: aumentare farmacovigilanza veterinaria

Federfarma: aumentare farmacovigilanza veterinaria
La farmacovigilanza veterinaria sembra essere una cultura 'inesistente' nel nostro Paese. Lo dice Federfarma alla luce degli ultimi dati disponibili.

"Ad esempio, nel 2012 a Verona sono state solo 3 le segnalazioni di eventi avversi sospetti (Sae) da medicinali in animali da affezione e da allevamento. Nel Veneto 23, in tutta Italia si è arrivati solo a quota 236, mentre in Europa la media nazionale annua di segnalazioni di eventi avversi sospetti può superare anche quota 3.000 l'anno".  Secondo Federfarma Verona, dati del Bollettino di farmacovigilanza veterinaria anno 2012 del ministero della Salute alla mano, questa pratica benefica per la salute degli animali e pubblica ha bisogno di essere fortemente incrementata.

Un input significativo - si fa notare - è partito dalla Regione Veneto con la nota del 28/8/2014 del dirigente del Settore Igiene nutrizione acque e specie animali della Sezione Veterinaria e Sicurezza alimentare della Regione Veneto, che promuove l'incremento delle segnalazioni riguardo alle reazioni avverse e alla mancata efficacia di farmaci veterinari. La trasmissione elettronica delle segnalazioni di eventi avversi è obbligatoria dal 2005, e attualmente l'Evvet (database europeo EudraVigilance Veterinar) contiene più di 90.000 segnalazioni di eventi avversi, dei quali circa 59.000 si sono verificati all'interno dell'Unione europea, e 31.000 al di fuori dell'Ue. Nelle 236 segnalazioni negli animali riportate durante il 2012, le specie di destinazione che hanno manifestato eventi avversi sono state: bovino, suino, api, coniglio, pecora, cane, gatto, e altri volatili. Sono inoltre pervenute due segnalazioni verificatesi nell'uomo che ha somministrato il medicinale agli animali.

Solo per fare alcuni esempi - prosegue Federfarma Verona - tra le reazioni avverse alle sostanze contro gli ectoparassiti, gli endoparassiti o entrambi, le specie più implicate risultano essere il cane, il gatto e le api. Tra i segni clinici riportati nelle Sae in tali specie per questa categoria, sono diarrea, letargia, disturbi neurologici, reazioni cutanee per le soluzioni-spot on e diminuzione dell'efficacia attesa nelle api. Gli anti-infettivi hanno interessato diverse specie (bovino, cane, gatto, coniglio, suino). Tra gli eventi avversi sono stati segnalati dagli operatori del settore: diarrea, allergie, reazioni locali al sito d'inoculo e perdite d'efficacia, soprattutto nel coniglio.

"Le linee guida per la gestione del sistema di farmacovigilanza veterinaria nazionale - dice Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona - sono state emanate dal ministero della Salute nel 2010 e prevedono che la segnalazione venga effettuata in via primaria al medico veterinario e al farmacista. E' quindi molto facile anche per i proprietari di animali d'affezione che avessero riscontrato anomalie rivolgersi direttamente alla farmacia sotto casa. I professionisti trasmetteranno poi le segnalazioni alle autorità competenti. Eppure da noi questa cultura è praticamente inesistente. Oltre alle sospette reazioni avverse esistono anche i casi di mancata efficacia del farmaco, oppure casi in cui vengano rilevati tempi di attesa superiori a quanto previsto dalle caratteristiche indicate nel foglietto illustrativo e anche problemi di impatto ambientale derivanti dall'utilizzo del farmaco. Invito quindi sia allevatori che privati a fornire le loro preziose informazioni con tempismo perché esse devono essere trasmesse entro 15 giorni lavorativi dal momento della conoscenza dell'evento. Invece le sospette reazioni gravi e le segnalazioni di perdita di efficacia vanno inoltrate entro 6 giorni lavorativi".(AdnKronos Salute)