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SENTENZA

Corte Costituzionale: medicinali con ricetta solo in farmacia

Corte Costituzionale:  medicinali con ricetta solo in farmacia
La sentenza della Consulta, su un ricorso del Tar Calabria, ribadisce una costante della recente giurisprudenza.

È pienamente costituzionale la norma che permette di vendere i medicinali di fascia C soggetti a obbligo di ricetta medica solo alle farmacie perché è finalizzata a tutelare il fondamentale diritto alla salute. Lo ha sancito la Corte Costituzionale che, nella sentenza 216/2014 depositata il 18 luglio, in risposta alla richiesta di pronunciamento avanzata dal Tar Calabria, osserva che per costante giurisprudenza ribadita nel corso degli anni, il regime delle farmacie rientra a pieno titolo nella materia "tutela della salute". Ciò in quanto la «complessa regolamentazione pubblicistica della attività economica di rivendita dei farmaci è preordinata al fine di assicurare e controllare l'accesso dei cittadini ai prodotti medicinali ed in tal senso a garantire la tutela del fondamentale diritto alla salute».

La sentenza sottolinea come il legislatore abbia organizzato il servizio farmaceutico secondo un sistema di pianificazione sul territorio per evitare che vi sia una concentrazione eccessiva di esercizi in certe zone, più popolose e perciò più redditizie, e nel contempo una copertura insufficiente in altre con un minore numero di abitanti.

La Corte osserva inoltre che sulle farmacie grava una serie di obblighi che si sono sviluppati nel corso del tempo e che a carico delle farmacie sono state poste «una serie di funzioni assistenziali di stretta collaborazione col Servizio sanitario nazionale». Le farmacie, sottolinea la Corte, sono associate a una politica generale di sanità pubblica in gran parte incompatibile con una logica puramente commerciale, mentre non altrettanto avviene per le parafarmacie estranee al circuito del Ssn.

«Questa sentenza, pienamente in linea con quella del 5 dicembre della Corte di giustizia europea sullo stesso argomento, conferma che la programmazione territoriale delle sedi farmaceutiche, gli obblighi di servizio, lo stretto legame con il Ssn e il mantenimento della ricetta nell'ambito della farmacia concorrono tutti insieme a garantire un servizio farmaceutico efficiente e capillare» commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma, l'associazione dei titolari di farmacie private. «Chi ancora continua a avanzare proposte che scardinerebbero il servizio farmaceutico – aggiunge Racca nell'esprimere apprezzamento per la decisione delle Consulta - prenda finalmente atto del fatto che le regole tutelano i cittadini». (fonte)