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La vendita di antibiotici nel terzo rapporto ESVAC

Farmaco
La vendita di antibiotici nel terzo rapporto ESVAC
L'EMA (European Medicines Agency) ha pubblicato il terzo rapporto sulla vendita di antibiotici in 25 Paesi europei. Il documento mette in particolare l'accento sugli animali produttori di alimenti. L'Italia, al suo secondo anno di partecipazione alla stesura del rapporto, mostra un calo del 13% nelle vendite.

Il rapporto Sales of veterinary antimicrobial agents in 25 EU/EEA countries in 2011 - chiuso in stampa ad ottobre del 2013- elabora dati riferiti al 2011. Vi compaiono i dati di vendita di 25 Paesi su 29 aderenti all'Unione Europea e, sebbene non sia parte della rete ESVAC, anche la Svizzera. Per il secondo anno, nel rapporto figurano i dati dell'Italia, che ha fatto il suo esordio nelle statistiche ESVAC nel precedente rapporto (su dati del 2010).

Complessivamente, rientra nel rapporto il 95% della popolazione animale produttrice di alimenti per il consumo umano, compresi i cavalli. L'ESVAC rimarca la difficoltà di identificare i fattori e le ragioni dei consumi (e delle variazioni intercorse) delle varie classi e sottoclassi di agenti microbici contemplati dal rapporto. Inoltre, l'analisi risulta inficiata dall'assenza di informazioni sulla dose giornaliera e sulla durata dei trattamenti. Per comprendere meglio lo sviluppo delle resistenze e l'impatto degli interventi messi in atto, "è importante avere dati per specie animale, tipo di produzioni e categorie di peso, oltre che tenere conto delle differenze di dosaggio fra diversi agenti antimicrobici e le forme farmaceutiche". I dati sono espressi in PCU "una unità tecnica di misurazione, che non corrisponde al valore reale della popolazione animale potenzialmente trattatabile con antimicrobici".

L'Italia mostra un un calo delle vendite (in mg / PCU) del 13%. Il  calo è segnalato per quasi tutte le classi di antimicrobici, tuttavia, la maggior parte riguarda tetracicline, polimixine, sulfamidici e pleuromutiline. La diminuzione delle vendite è dovuta ai seguenti fattori:  dal 2009, c'è stato un miglioramento continuo delle attività di informazione e formazione sull'uso  razionale e
prudente dei medicinali veterinari; inoltre, il Ministero della Salute ha avviato campagne di sensibilizzazione contro l'uso profilattico di antibiotici in allevamento. I corsi di formazione si sono svolti in collaborazione con il Laboratorio nazionale di riferimento per la resistenza antimicrobica, IZSLT, a Roma. Un corso di formazione online sulla sorveglianza medicinali veterinari e la farmacovigilanza, che comprendeva anche i principi fondamentali di un uso prudente degli agenti antimicrobici nel bestiame produzioni, è stato pubblicato sulla rivista Veterinari della Federazione Italiana.
 Nel 2010, è stato attivato un sistema di informazione dalle Regioni al Ministero della Salute sui volumi delle prescrizioni, divisi per categoria di animali (animali da reddito, animali da compagnia, le scorte, mangimi medicati, a cascata) e per specie (numero di prescrizioni medi annuali per specie). Questa indagine permette alle autorità di individuare nel corso di un determinato anno i settori più problematici dove la resistenza antimicrobica dovrà essere affrontata l'anno successivo.

L'ESVAC rimarca che i dati non sono di per sè sufficienti a determinare delle strategie, ma vanno utilizzati in modo complementare ad altre fonti di informazione disponibili; inoltre ' Paesi che non figurano da almeno tre anni nel rapporto non sono in grado di disporre del periodo minimo di comparazione dei dati.

pdfTERZO_RAPPORTO_ESVAC.pdf2.9 MB



Sales of veterinary antimicrobial agents in 25 EU/EEA countries in 2011