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INTERVISTA

Chiara Durio (AISA): il farmaco veterinario ha dei costi inevitabili

Chiara Durio (AISA): il farmaco veterinario ha dei costi inevitabili
La Presidente di AISA Federchimica interviene sul costo dei farmaci ad uso veterinario rispetto a quelli ad uso umano. Perché sono così più costosi?

La risposta è nell'intervista rilasciata da Chiara Durio alla Newsletter di AISA, l'Associazione delle industri farmaceutiche oggi arrivata a coprire il 90% del mercato della sanità animale. 

"Tralasciando le molecole non presenti nel mercato umano- spiega Durio-  le ragioni per cui i nostri farmaci sono più costosi derivano da una forte specie- specificità, ovvero formulazioni della stessa molecola che devono essere preparate in maniera diversa se trattasi di cani o gatti, bovini o suini. Tutto questo genera una grande sicurezza, ma ha dei costi inevitabili. Infatti i farmaci veterinari anche se hanno in comune diversi principi attivi con quelli ad uso umano, presentano anche molte differenze sostanziali che vanno dalla formulazione e concentrazione di questi stessi principi attivi fino agli eccipienti e alla posologia, nel rispetto delle ovvie diversità di ogni specie animale e delle malattie caratteristiche".

E ancora: "Il "gradimento" al palato del farmaco è inoltre un aspetto da non sottovalutare; poiché diretto ad un paziente non cooperativo, il medicinale veterinario deve essere semplice da somministrare. Quindi, l'appetibilità ne è una caratteristica essenziale. Pertanto la scelta dell'eccipiente e dell'agente mascherante di ricopertura dei principi attivi per far risultare il farmaco quanto più possibile gradito al sensibile olfatto e gusto degli animali e per favorire l'assorbimento da parte del loro organismo".

"La ricerca accurata di nuove molecole, eccipienti, legata indissolubilmente alla qualità e sicurezza del prodotto finito (soprattutto per i farmaci destinati a bovini, suini etc..) possano portare a costi più elevati rispetto al farmaco umano- dichiara, aggiungendo che "forse non tutti sono a conoscenza che prima di essere immesso sul mercato infatti, il medicinale veterinario attraversa un iter lunghissimo ed estremamente oneroso per i produttori, sia in termini di risorse economiche che umane, riassumibile in quattro fasi: ricerca scientifica (studi preclinici in laboratorio), sviluppo, preparazione del dossier e registrazione"
S enza dimenticare- puntualizza ancora- gli studi di ecotossicità ambientale, obbligatori per lo sviluppo del farmaco veterinario, ma non obbligatori per il farmaco umano".

L'altra ragione "è prettamente finanziaria e riguarda le economie di scala". I volumi "sono ancora bassi e solo se i Veterinari continueranno a collaborare con le aziende , aumentando la consapevolezza sulla importanza della cura degli animali, l'uso corretto dei farmaci veterinari potrebbe gradualmente aumentare e di conseguenza i costi potrebbero essere maggiormente contenuti. Certo questa sarebbe la più bella soddisfazione professionale!"- conclude.