• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30921
ANTIBIOTICORESISTENZA

Inappropriatezza prescrittiva nel Rapporto AIFA

Inappropriatezza prescrittiva nel Rapporto AIFA
Uso dei farmaci in Italia: situazioni di prescrizione inappropriata come l'uso di antibiotici in soggetti con diagnosi di malattia virale.
L'uso inappropriato degli antibatterici non rappresenta soltanto un problema di costi a carico del SSN, ma anche un problema di sanità pubblica; esso infatti favorisce l'insorgenza di resistenze batteriche con progressiva perdita di efficacia di tali farmaci, come dimostrano i recenti dati di aumento della resistenza, soprattutto ai fluorochinoloni ed ai macrolidi.  Lo rimarca l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) nell'ultimo rapporto sull'uso dei farmaci in Italia.

Inappropriatezza nei trattamenti - Le infezioni acute delle vie respiratorie (IAR) sono fra le condizioni cliniche per le quali si osserva più frequentemente l'impiego di antibiotici, insieme alle  infezioni acute non complicate delle basse vie urinarie (IVU).Le IAR rappresentano una delle maggiori cause di morbosità e di mortalità nel mondo; si stima che esse rappresentino circa il 75% degli interventi medici nella stagione invernale ed un quarto del carico di lavoro complessivo presso gli ambulatori di Medicina Generale. Le IAR presentano prevalentemente un'eziologia virale (>80% dei casi); pertanto, gli antibiotici
non sono solitamente efficaci per trattarle. Alla luce di tali considerazioni, viene considerato inappropriato: l'uso di qualunque antibiotico in presenza di una diagnosi di influenza, raffreddore comune, o laringotracheite acuta e l'uso di macrolidi, fluorochinoloni e cefalosporine in presenza di una diagnosi di faringite e tonsillite acuta, considerato che, anche in presenza di S. pyogenes (unico agente eziologico di origine batterica coinvolto in questa infezione), la mancanza di una dimostrata resistenza batterica rende le penicilline la terapia di elezione.
Inoltre, viene considerato inappropriato il trattamento con cefalosporine iniettive e fluorochinoloni nei pazienti con bronchite acuta, in assenza di BPCO, vista l'eziologia prevalentemente virale di tali forme infettive. Infatti, qualora la bronchite acuta interessi soggetti anziani e/o con alto grado di severità, l'impiego di beta-lattamici orali e/o macrolidi può essere sufficiente per prevenire sovra infezioni batteriche che potrebbero
portare all'insorgenza di polmoniti.
Nel trattamento delle infezioni acute non complicate delle basse vie urinarie (cistite semplice) viene considerato inappropriato l'uso in prima linea di qualsiasi antibiotico appartenente alla classe di fluorochinoloni.

Inappropriatezza per territorio, genere ed età - Per quanto concerne la distribuzione geografica le Regioni del Centro Italia mostrano i livelli più alti di trattamento inappropriato dell'influenza e di raffreddore comune. I casi di bronchite in assenza di BPCO e di laringotracheite mostrano, invece, più alti livelli di inappropriatezza al Sud e nelle Isole, mentre il Nord riporta maggiori livelli di inappropriatezza per il trattamento della cistite non complicata. Tendenzialmente, sebbene con valori di prevalenza non molto più elevati rispetto al sesso maschile, le donne risultano trattate in modo meno appropriato. Inoltre, i livelli di inappropriatezza d'uso di antibiotici risultano più elevati al crescere dell'età con una lieve flessione dopo i 75 anni di età, dato di nuovo riconducibile ad un minor accesso al MMG da parte di questi pazienti, poiché maggiormente ospedalizzati o istituzionalizzati.

(L'uso dei farmaci in Italia - Rapporto Nazionale - Anno 2012)

pdfRapporto_OsMed_2012.pdf14.99 MB