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LA SENTENZA

Corte UE: non vietabile la pattuizione sotto-tariffa

Corte UE: non vietabile la pattuizione sotto-tariffa
Una causa relativa al compenso di un avvocato bulgaro ha portato la Corte Ue ad una ulteriore sentenza sulle tariffe professionali


Una normativa nazionale (della Bulgaria nella causa in questione) che non consenta al professionista (un avvocato nella fattispecie) e al proprio cliente di pattuire un onorario d’importo inferiore al minimo stabilito da un regolamento adottato dall’ordine professionale (nella causa il Consiglio Superiore dell'Ordine Forense) "restringe il gioco della concorrenza nel mercato interno".  E tanto più contraria ai principi comunitari è  una siffatta norma nazionale che -oltre al divieto -preveda il procedimento disciplinare a carico del professionista e non autorizzi il giudice a disporre la rifusione degli onorari d’importo inferiore a quello minimo.

Il Trattato Europeo- chiarisce la Corte di Giustizia Europea- non osta ad una normativa nazionale che preveda la rifusione degli onorari professionali disposta dal giudice nazionale. Al contrario "osta" a che l’imposta sul valore aggiunto costituisca parte integrante degli onorari, "qualora ciò produca l’effetto di un doppio assoggettamento all’imposta sul valore aggiunto degli onorari stessi".

E' del mese scorso la più recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla regolamentazione dei compensi minimi; allora la Corte si esprimeva su una legge statale spagnola, ritenendola non in contrasto con il diritto dell’Unione Europea e non un ostacolo alla libera concorrenza.

La sentenza della Corte Di Giustizia Europea