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MALATTIE ANIMALI

Corte UE: indennizzi freno a bioprotezione, scarsità di vaccini per BTV

Corte UE: indennizzi freno a bioprotezione, scarsità di vaccini per BTV
Nella sua relazione sui programmi nazionali contro le malattie animali, la Corte indica alcune criticità che interessano in particolare l'Italia.

"In alcuni casi in Italia, gli importi pagati agli agricoltori a titolo di indennizzo, o le riduzioni dei pagamenti imposte dalla Commissione, hanno scarsamente incentivato l’adozione di misure di bioprotezione efficaci e l’attuazione di misure correttive". A rilevarlo è la Corte dei Conti Europea nella sua 'relazione speciale' Programmi di eradicazione, lotta e sorveglianza per contenere le malattie degli animali adottata il 3 febbraio scorso e ora disponibile in lingua italiana.

Il documento- che riepiloga i risultati del controllo di gestione (audit) effettuato dalla Corte sui programmi nazionali- rileva anche una generale lentezza nei progressi di alcuni programmi, soffermandosi in particolare  "sulla eradicazione della tubercolosi bovina nel Regno Unito ed in Irlanda e della brucellosi ovina e caprina nel Sud dell’Italia". E sempre con riferimento al nostro Paese, la relazione conclude che "la scarsità di vaccini contro la febbre catarrale degli ovini ha inciso negativamente sui programmi in Italia", oltre che in Francia e Spagna.

In merito al rapporto costi/efficacia dei programmi veterinari, la Corte ha inoltre riscontrato che"mancano i modelli adeguati a tale scopo. I programmi approvati e le successive relazioni sull’attuazione forniscono informazioni su costi e risultati, ma è difficile da stabilire il rapporto costi/efficacia dei programmi". Sempre con riferimento ai costi, nel corso dell'audit "sono stati rilevati esempi di costi irragionevolmente elevati o non sufficientemente controllati, già individuati dalla Commissione". E' a questo proposito che la Corte stigmatizza gli indennizzi e le riduzioni di imposte applicate dall'Italia agli agricoltori.

La Corte ha poi individuato ambiti specifici in cui vi sono margini di miglioramento; in particolare, lo scambio di informazioni epidemiologiche tra gli Stati membri potrebbe essere supportato meglio dai sistemi informativi. Le informazioni sulle misure veterinarie e le azioni per dar seguito alle raccomandazioni formulate in precedenza dall’UAV/FVO (Ufficio Alimentare Veterinario- Food Veterinary Office)  " potrebbero essere meglio descritte in alcuni programmi degli Stati membri. Al momento dell’audit, non erano sempre disponibili prontamente informazioni storiche sufficienti sull’evoluzione delle malattie. Era però in corso lo sviluppo di un database per registrare gli indicatori dei programmi tecnici e la Commissione aveva introdotto un nuovo sistema di rendicontazione elettronica.

Gli animali selvatici possono diffondere la malattia tra gli animali domestici (ed anche agli esseri umani): è questo un aspetto che la Corte incoraggia a considerare nell’elaborare un approccio alla salute animale e nel finanziare i programmi relativi alle malattie degli animali. La Corte ha osservato che l’approccio dell’UE deve essere integrato per tener conto delle malattie degli animali selvatici, in particolare nel caso della tubercolosi.

Infine, per quanto riguarda i vaccini, "strumento essenziale di taluni programmi di eradicazione", la relazione della Corte rileva che, a seconda della malattie, possono esservi pochi o addirittura nessun vaccino adeguato. In particolare ha riscontrato che la scarsità di vaccini contro la febbre catarrale degli ovini ha inciso negativamente sui programmi in Italia, Francia e Spagna. Inoltre, al momento dell’audit, non esisteva un quadro giuridico per gli acquisti congiunti di vaccini, né una banca generale delle riserve di vaccini a livello europeo.

Raccomandazioni della Corte UE- Per migliorare l’eradicazione, la lotta e la sorveglianza relativi alle malattie degli animali, la Commissione dovrebbe:
a) facilitare lo scambio di informazioni epidemiologiche tra gli Stati membri;
b) esaminare se l’insieme di indicatori esistente debba essere aggiornato per fornire informazioni migliori sulle attività di controllo veterinario e sul rapporto costi/efficacia dei programmi;
c) includere sistematicamente nei programmi veterinari, ove pertinente, aspetti relativi alla fauna selvatica;
d) sostenere la disponibilità di vaccini che gli Stati membri dovrebbero utilizzare ove epidemiologicamente giustificato.

Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze dei controlli di gestione e degli audit di conformità espletati dalla Corte su specifici settori di bilancio o temi di gestione. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit affinché abbiano il massimo impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello di entrate o spese in questione, dei futuri sviluppi nonché dell’interesse politico e pubblico.
La Relazione Speciale Programmi di eradicazione, lotta e sorveglianza per contenere le malattie degli animali è stata adottata dalla Corte dei Conti Europea il 3 febbraio 2016.

pdfRELAZIONE_SPECIALE_DELLA_CORTE_DEI_CONTI_EUROPEA.pdf688.44 KB