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NON SOLO LE VOLPI

Rabbia, per l'EFSA i procioni rappresentano un rischio

Rabbia, per l'EFSA i procioni rappresentano un rischio
La vaccinazione orale di volpi e cani procioni contro la rabbia si è dimostrata efficace nel controllo della malattia nella fauna selvatica in tutta l'Unione europea.

La rabbia si manifesta in Europa prevalentemente tra le specie di fauna selvatica, e la maggior parte di tutti i casi si presenta in volpi e procioni. E’ pertanto essenziale debellare la rabbia in tali specie.

In un parere scientifico (Update on oral vaccination of foxes and raccoon dogs against rabies) che va ad aggiornare una precedente relazione sulla vaccinazione orale contro la rabbia, gli esperti del gruppo scientifico EFSA su salute e benessere degli animali individuano come misure chiave le strategie di controllo della rabbia, le vaccinazioni periodiche e la cooperazione tra Paesi confinanti.
Il parere si basa sul rapporto pubblicato dalla Commissione europea nel 2002 e sviluppa considerazioni ad ampio raggio sulla rabbia e la sua presenza in Europa; vengono analizzate le specie bersaglio per la vaccinazione orale, vale a dire le volpi e procioni cani, i vaccini orali disponibili e la loro stabilità termica, la sorveglianza e il controllo della malattia e le recenti linee guida internazionali recenti per la sorveglianza della rabbia.

Volpi, procioni e altri carnivori- Le volpi sono l'unico serbatoio noto per la rabbia in Europa, ma anche i procioni sono considerati veicoli importanti della malattia, mentre altri carnivori hanno un ruolo epidemiologico meno rilevante. L'espansione demografica dei procioni e dei loro movimenti, dopo l'ibernazione sono fattori di rischio per la ricorrenza della rabbia. Un fattore di rischio, secondo lo studio EFSA, è dato dalle densità combinate di volpi e procioni, che spesso condividono gli stessi ambienti. Tuttavia, il ruolo epidemiologico e la patogenesi della rabbia nei procioni e altri carnivori devono ancora essere chiarite.

I vaccini- Nell'Unione europea sono autorizzati quattro vaccini, la cui efficacia nell'eradicazione della rabbia è dimostrata. Ma evidenze sperimentali e sul campo dimostrano che le condizioni climatiche e atmosferiche possono avere un impatto sulle casse di esche e sulla stabilità del vaccino. Secondo l'EFSA è necessario disporre di dati sulla stabilità delle esche-vaccino in condizioni diversificate e la raccomandazione è che l'esca mantenga la sua integrità al punto di rilascio. A causa dei problemi di stabilità delle esche, occorre considerare la stagione più appropriata per l'attuazione della vaccinazione antirabbica orale o l'impiego di un vaccino termostabile. Inoltre, il parere suggerisce lo sviluppo di alternative alle tetracicline come ad esempio i biomarcatori.

Infine, se l'immunizzazione orale  ha dimostrato di essere efficace, la strategia a lungo termine dovrebbe considerare come necessari fattori quali la continuità temporale della vaccinazione e la cooperazione transfrontaliera.


Alcuni dati evidenziati da EFSA
I casi riferiti negli animali selvatici dell'UE sono scesi da 3 748 nel 2003 a 215 nel 2014.
I casi riferiti negli animali domestici dell’UE sono scesi da 800 a 65 nel 2014.
Dal 2003 Repubblica Ceca, Germania, Italia, Austria, Estonia, Lettonia e Lituania hanno acquisito lo status di “indenne da rabbia”