COMMISSIONE ENVI

Etichetta obbligatoria per gli alimenti derivati da cloni

Europa
Etichetta obbligatoria per gli alimenti derivati da cloni
La Commissione Ambiente e Sicurezza Alimentare del Parlamento europeo ha chiesto una moratoria sui novel food e l'etichettatura delle carni da cloni.
Compromesso raggiunto in Commissione ENVI sulla bozza legislativa riguardante i nano-foods e gli alimenti derivanti da animali clonati (v. emendamenti).  Gli eurodeputati hanno modificato la portata della normativa sulla food innovation (Proposta di Regolamento relativo ai nuovi prodotti alimentari), includendovi i prodotti di carne derivati da animali clonati: è l'esito del voto di lunedì 24 novembre in Commissione Ambiente e Sicurezza Alimentare (ENVI), dove è stato introdotto l'obbligo di etichettatura in favore del consumatore finale.

Fino a quando non sarà in vigore una legislazione specifica sui prodotti alimentari derivati da animali clonati e dalla loro progenie, la Commissione ENVI ha ritenuto che questi alimenti debbano già rientrare nell'ambito di applicazione della bozza di regolamento sui cosiddetti novel food. Una posizione ampia (57 voti, 4 contrari e 2 astensioni) ma non unanime, che ha prevalso sulla posizione di chi avrebbe preferito tenere distinti i due ambiti normativi: è il caso proprio di James Nicholson (v. progetto di relazione), l'eurodeputato britannico al quale spetta il compito di rapportarsi ora al Consiglio dei Ministri, organismo che ancora non si è espresso né sui novel food né sui cloni.

Per "nuovi prodotti alimentari" vanno intesi tutti quei prodotti che prima del 1997 in Europa non erano destinati al consumo umano e che vanno sottoposti a una valutazione di sicurezza e ad autorizzazione. La Commissione ENVI è intervenuta sula definizione di "nuovi prodotti alimentari" in senso più restrittivo e rigoroso chiedendo che, a determinare se un alimento possa rappresentare un rischio per la salute umana e per l'ambiente, la Commissione valuti con EFSA i possibili rischi; inoltre gli europarlamentari hanno esteso l'ambito dei "novel food" fino a ricomprendervi gli insetti, gli alimenti a struttura molecolare modificata, microrganismi, funghi, alghe e cibi ottenuto da colture cellulari o tessuti.

Quanto agli alimenti tradizionali provenienti da Paesi terzi, questi dovrebbero essere autorizzati sul mercato dell'UE, qualora sia stata dimostrata una esperienza di consumo sicuro di almeno 25 anni.

Sull'impiego di nuove tecnologie nelle produzioni alimentari, la Commissione ha chiesto che sui processi produttivi venga fatta una valutazione rischio e che non siano autorizzati al consumo senza il parere favorevole dell'EFSA. Chiesta cautela anche sul packaging contenente nano-materiali per evitare contaminazioni con gli alimenti. E anche quando autorizzati, i novel food, possono essere sottoposti a temporaneo divieto da parte degli Stati Membri, in caso di sopravvenute nuove informazioni passibili di porre nuove condizioni di rischio per la salute umana.

Comunicato stampa della Commissione ENVI