DECIDE LO STATO MEMBRO

Accordo europeo: ammesso il divieto di coltivare OGM

Europa
Accordo europeo: ammesso il divieto di coltivare OGM
Ogni Stato membro potrà decidere di scegliere se limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio. Ad annunciarlo è una nota del commissario Ue per la Salute, Tonio Borg. L'accordo raggiunto dal Consiglio, approvata da tutti gli Stati esclusi gli astenuti Belgio e Lussemburgo, prevede che ogni Paese potrà decidere, con leggi proprie e in pieno principio di sussidiarietà, se proibire o regolamentare la coltivazione Ogm sul territorio nazionale e quindi non dover più presentare all'Ue prove scientifiche o clausole di salvaguardia per giustificare la propria decisione.

Borg ha sintetizzato il documento del Consiglio in quattro punti:
1. In primo luogo, esso offre possibilità estese e giuridicamente corretta per gli Stati membri di tenere maggiormente conto del loro contesto nazionale al momento di decidere sulla coltivazione di OGM. Attualmente, gli Stati membri possono utilizzare solo clausole di salvaguardia per vietare la coltivazione in base al rischio.
2. Collegando il cosiddetto "step 1" (restrizione geografica pre-autorizzazione) e lo "step 2" ( 'opt-out' post-autorizzazione, ovvero una opzione di rifiuto) è possibile impostare un calendario preciso, con la prevedibilità necessaria per tutti gli attori.
3. Se uno Stato membro avvia lo "step 1", la Commissione presenterà la richiesta per facilitare la procedura.
4. Per quanto riguarda il punto 2 - l'opt-out - l'ultima parola per decidere se coltivare OGM rimane allo Stato membro.

L'accordo - ha aggiunto Borg- "assicura il legittimo diritto degli Stati membri di adeguare la loro decisione di limitare o vietare la coltivazione nel corso del periodo decennale di autorizzazione GM, se emergono nuove circostanze oggettive.

Il commento del Ministro Martina
New European approach to GMos