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DIRETTIVA 2010/63

Test su animali: Bruxelles denuncia Italia a Corte UE

Test su animali: Bruxelles denuncia Italia a Corte UE
Batte il piede il topolino animato che la Commissione Europea associa all'Italia per non aver ancora recepito la Direttiva 2010/63.

Scorrendo la tabella dei recepimenti nazionali, l'Italia è ormai fra i pochi Stati Membri che si fanno attendere, insieme Malta, Polonia, Romania e Olanda. Negli altri Paesi dell'Unione la Direttiva sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici è stata puntualmente recepita. La procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea non riguarda i contenuti del recepimento, ma il mancato rispetto della scadenza legislativa che era fissata a novembre 2012. Il 1 gennaio 2013 è scaduto anche il termine ultimo per la sua applicazione.

L'inadempienza dell'Italia rischia di costare ai contribuenti italiani 150 mila euro per ogni giorno di ritardo.

La Commissione Europa intende dunque  deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato recepimento della direttiva che regolamenta lo svolgimento di test scientifici sugli animali. Secondo quanto appreso dall'Ansa, la decisione sarà presa oggi. La sanzione, secondo la proposta messa a punto dai servizi del commissario Ue all'ambiente Janez Potocnik, dovrebbe scattare dal momento della condanna dell'Italia da parte della Corte. Lo scorso giugno l'esecutivo comunitario aveva già lanciato un primo avvertimento alle autorità italiane emettendo un cosiddetto 'parare motivato', ultimo stadio della procedura d'infrazione prima del deferimento alla Corte.

L'impegno al recepimento della Direttiva 2010/63  è stato assunto con la Legge Europea 2013, che ha introdotto alcuni criteri più restrittivi per l'impiego di animali a scopi scientifici e per le attività di ricerca biomedica. L'introduzione- non ammessa dalla Direttiva- di criteri più restrittivi potrebbe costare, ha osservato la Commissione Politiche Comunitarie del Senato, un'altra procedura di infrazione per errato recepimento.
Lo schema di decreto legislativo destinato a recepire la direttiva europea è fermo in Parlamento. Tutto il suo iter è stato finora condizionato dallo scontro intra ed extra parlamentare.

Il 13 gennaio 2014 il Ministro Enzo Moavero Milanesi ha trasmesso ai Presidenti della Camera, del Senato, della Corte dei Conti e delle Regioni e Province Autonome le informazioni riferite al quarto trimestre del 2013 in materia di precontenzioso, contenzioso dinanzi la Corte di Giustizia e aiuti di Stato riguardanti l'Italia. Fra queste figura, da giugno 2013, la procedura d'infrazione il mancato recepimento della direttiva 2010/63/UE (link). Ora si tratta di capire se Bruxelles deciderà di applicare la sanzione finanziaria.