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EUROPARLAMENTO

Una risoluzione Ue sui reati contro le specie selvatiche

Una risoluzione Ue  sui reati contro le specie selvatiche
Il 15 gennaio il Parlamento europeo lancerà una votazione in seduta plenaria su una risoluzione Ue in materia di fauna selvatica.
L'atto parlamentare richiede un maggiore impegno e leadership a Bruxelles e a livello dei singoli paesi per fermare con decisione il commercio illegale di specie selvatiche all'interno dell'Ue e nel mondo.
Il WWF sostiene "con forza" lo spirito di questa iniziativa, guidata dal deputato Gerben-Jan Gerbrandy, invitando tutti i membri del Parlamento europeo a garantire che l'Ue adotti una risoluzione forte e decisa contro il traffico illegale di fauna selvatica".

La proposta di risoluzione chiede l'intervento della Commissione europea e degli Stati membri per rafforzare e attuare pienamente la normativa vigente a livello comunitario e nazionale, migliorare i controlli alle frontiere, aumentare le sanzioni e le condanne per i trafficanti e rafforzare la cooperazione tra paesi europei e lo scambio di informazioni tra le agenzie competenti, come la polizia e la dogana per assicurare che nessun prodotto illecito di fauna selvatica entri e venga commercializzato nel mercato dell'Ue.

Gerbrandy "esorta la Commissione a creare senza indugio un piano d'azione dell'UE contro i reati ai danni delle specie selvatiche e il relativo traffico, che includa tempistiche e obiettivi chiari" e "invita gli Stati membri a introdurre moratorie su tutte le importazioni e le esportazioni commerciali nonché le vendite e gli acquisti nazionali di zanne e prodotti di avorio grezzo e lavorato fino a quando le popolazioni di elefanti selvatici non saranno più minacciate dalla caccia di frodo".

Inoltre, l'iniziativa "incoraggia gli Stati membri a rafforzare il settore giudiziario nell'UE migliorando la sensibilizzazione, la capacità e le risorse per garantire che il traffico illecito di specie selvatiche sia perseguito con efficacia, nella piena misura consentita dalla legge, e che i criminali contro le specie selvatiche siano sanzionati in modo proporzionato alla gravità del reato".
Attualmente "all'interno dell'UE esistono ancora enormi differenze tra i diversi Stati membri per quanto riguarda il regime sanzionatorio a carico di chi commercia, preleva, cattura o detiene esemplari di fauna selvatica protetta; indica che questa diversità di trattamento da Stato membro a Stato membro in materia di sanzioni si ripercuote spesso negativamente sull'efficacia dei sistemi di controllo e sull'efficienza degli addetti ai controlli all'interno dei singoli Stati membri".

Invitando gli Stati membri a rispettare la risoluzione dell'aprile 2013 della commissione delle Nazioni Unite per la prevenzione della criminalità , chiede  che il traffico illecito di specie della fauna e della flora selvatiche con il coinvolgimento di gruppi della criminalità organizzata costituisca un illecito penale punibile con una pena pari a quattro anni di reclusione o più".
La proposta di risoluzione invita inoltre  a istituire un'unità specifica per i reati contro le specie selvatiche in seno a Europol e una task force per la sicurezza ambientale nazionale (NEST), conformemente a quanto raccomandato da Interpol.

Quanto alle azioni internazionali, la risoluzione "esorta la Commissione e il Consiglio a includere la lotta ai reati contro le specie selvatiche quale priorità nella programmazione degli strumenti finanziari per gli aiuti allo sviluppo, sia nella programmazione tematica che in quella regionale. Data la "domanda, elevata e in aumento, di prodotti illegali delle specie selvatiche, provenienti dalla Cina e dal Sudest asiatico", la risoluzione  sottolinea la necessità di una collaborazione di livello politico con Pechino. Incoraggiate, infine,  azioni cooperative nella futura strategia congiunta Africa-UE 2014-2020;

Non da ultimo, la risoluzione invita la Commissione e gli Stati membri "ad adottare e attuare leggi e politiche chiare ed efficaci volte a dissuadere dal consumo di prodotti derivati da specie selvatiche vulnerabili, ad educare i consumatori circa l'impatto del consumo di prodotti derivanti da specie selvatiche e a offrire le informazioni opportune sulle conseguenze e i pericoli che può implicare la diffusione incontrollata di determinate specie esotiche negli ecosistemi autoctoni".