• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 30937
PROTESTA NAZIONALE

Vogliono toglierci il farmaco: si mobilitano i vet francesi

Vogliono toglierci il farmaco: si mobilitano i vet francesi
Domani i veterinari francesi faranno la più grande manifestazione di protesta da 40 anni a questa parte. Contro le limitazioni a vendere il farmaco veterinario.

Un proposta di modifica legislativa, su iniziativa del Ministero della Salute francese, limiterebbe"con la scusa dell'antibiotico-resistenza", la vendita del farmaco veterinario, facoltà riconosciuta ai Colleghi d'Oltralpe, contestualmente alla prescrizione  e alla somministrazione, specie nel settore degli animali da reddito.
Il divieto riguarderebbe in particolare alcune categorie di antibiotici, quelli cosiddetti "critici", vale a dire di importanza strategica per le cure all'uomo. Le sigle di categoria domani protesteranno a Parigi, mentre i veterinari sono invitati ad astenersi da ogni prestazione professionale che non abbia carattere d'urgenza (Journéé sans vétérinaires- video). Si tratta di una grave compromissione della fiducia: "Siamo insultati!" dicono.

Da anni, in una sorta di delega di esercizio pubblico, i veterinari francesi vendono il farmaco veterinario e un divieto avrà gravi conseguenze sugli allevamenti. Il disaccoppiamento "rappresenterebbe la separazione tra la prescrizione e la dispensazione" e siamo "totalmente contrari".  La proposta non avrà vita facile nell'Assemblea Nazionale, il parlamento francese, dove i veterinari promettono battaglia. Ieri, dopo un vertice al Ministero dell'Agricoltura- è il comunicato stampa ministeriale a dirlo- si sono impegnati a lottare contro l'antibiotico-resistenza.

Di tenore diverso i comunicati contro il Ministro della salute Marisol Touraine da parte dei veterinari militanti che si sono autodefiniti Vétérinaires en colére.
Le limitazioni alla luce delle resistenze antimicrobiche  non si giustificano- dichiarano i colleghi che rivendicano un calo di forniture di questi medicinali del 30% negli ultimi 18 mesi, grazie a un piano nazionale per la riduzione dei rischi antibiorésisatance medicina veterinaria denominato Ecoantibio 2017, di cui soggetto- pilota è proprio  il Ministero dell'Agricoltura.

In vista dell'implementazione della farm veterinary visit annuale, considerata il baluardo della prevenzione,  "potremmo non avere abbastanza veterinari con altre conseguenze negative per i nostri territori", si legge nei comunicati, in un contesto rurale dove il medico veterinario non più dispensatore potrebbe fare venire meno le proprie prestazioni, un timore che gli allevatori sono i primi a paventare.

E se il mondo agricolo è compatto a sostegno della causa dei veterinari, la vendita diretta del farmaco veterinario non è sempre vista di buon grado dagli addetti ai lavori (che accusano i veterinari di monopolizzare il farmaco veterinario) e dagli utenti finali ( che lamentano come ormai non vi sia più prestazione che non sia seguita da una prescrizione con vendita).